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Ong al delirio dopo la multa di 100mila euro all’aereo che cercava migranti nel Mediterraneo. La pretesa di dettare legge

Il braccio di ferro

Ong al delirio dopo la multa di 100mila euro all’aereo che cercava migranti nel Mediterraneo. La pretesa di dettare legge

L'associazione francese Pilotes Volontaires, a cui appartiene il velivolo Colibri 2, piagnucola e chiede addirittura al nostro governo di abolire il decreto flussi

Politica - di Angelica Orlandi - 13 Settembre 2025 alle 16:43

Si prende centomila euro di multa per aver sorvolato il Mediterraneo in cerca di migranti: il 5 settembre 2025 il velivolo Colibri 2 dell’associazione francese Pilotes Volontaires, partner di diverse organizzazioni umanitarie, che operano sul Canale di Sicilia, è stato fermato per 20 giorni dalle autorità italiane. Lo riporta il Giornale. La Ong inizia il suo piagnisteo, come sempre avviene quaando qualcunoi vuole far ripsttare le regole. La politica migratoria la fanno i governi, non le Ong. Ma l’organizzazione non ci sta e parla di deriva preoccupante: “Questa procedura si inserisce in una tendenza preoccupante: la criminalizzazione sistematica degli attori civili impegnati nella ricerca e soccorso in mare. In soli pochi mesi, i nostri partner hanno visto le loro navi e i loro aerei bloccati e le loro missioni ostacolate da multe arbitrarie. Ogni fermo, ogni sanzione, si traduce concretamente in vite perse in mare. Con questa decisione, l’Italia prosegue la sua politica repressiva e compie un ulteriore passo nella volontà di tenere Ong e associazioni lontane dalle loro aree di operazione”.

Multa e fermo all’ aereo della Ong francese

Niente di più lontano dalla realtà. Le ong “piangono” per i fermi e le multe che vengono comminato in presenza di violazione delle normative. Dalla ong Pilotes Volontaires, a cui appartiene il velivolo Colibri 2 affermano il contrario:  “La multa inflitta non ha nulla a che vedere con un presunto rispetto della legge: rappresenta invece un accanimento amministrativo. Con l’obiettivo politico di soffocare e far sparire le organizzazioni civili di soccorso nel Mediterraneo centrale, in particolare dopo l’adozione del decreto-legge Flussi”. Dalla Ong si fanno forti delle toghe: “Eppure, i tribunali italiani, fino alla Corte costituzionale, hanno ricordato che qualsiasi decisione fondata su norme punitive e discriminatorie che eludono il diritto marittimo internazionale deve essere considerata illegale e illegittima. Il decreto legge Flussi, che impone tra l’altro di avvertire sistematicamente la cosiddetta «guardia costiera» libica, ne è una perfetta illustrazione: è illegale, illegittimo e contrario ai diritti umani”.

Aereo Colibrì 2: dalla Ong le richieste surreali all’Italia e alla Ue

La Ong non conosce limiti e pretende di dettare l’agenda al governo italiano ed europeo. Chiede all’Italia l’immediato rilascio della Colibrì 2; la revoca delle sanzioni finanziarie. L’abrogazione del decreto legge flussi. E chiede la fine del sostegno finanziario, materiale e operativo da parte dell’Unione Europea e dell’Italia alle cosiddette guardie costiere libica e tunisina.”Chiediamo a cittadini, organizzazioni e istituzioni di sostenerci nella nostra azione legale contro questo fermo e nei nostri sforzi per consentire alla Colibrì 2 di tornare operativa”.

Cosa dice il decreto legge flussi

La richiesta più folle è proprio la richiesta si abolire il decreto flussi. Che il Consiglio del ministri votò ad ottobre 2024 dando regole certe in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri;  di tutela e assistenza alle vittime di caporalato; di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale. La legge nasce per regolamentare l’ingresso di stranieri in Italia. Ed è una tutela, una garanzia anche per chi entra nel nostro Paese. Dunque, non accettando l’idea che “la pacchia è finita” e sono i governi che regolano e disciplinano l’immigrazion regolare, le Ong strepitano. L ‘articolo 11 dispone che gli aeromobili privati, anche a pilotaggio remoto, che, partendo o atterrando nel territorio italiano, effettuano attività di ricerca finalizzata o strumentale alle operazioni di soccorso in mare hanno l’obbligo di informare di ogni situazione”l’Ente dei servizi del traffico aereo competente e il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo responsabile per l’area in cui si svolge l’evento, nonchè i Centri di coordinamento del soccorso marittimo degli Stati costieri responsabili delle aree contigue”. Se ne facciano uina ragione.

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di Angelica Orlandi - 13 Settembre 2025