
Proteste anche fuori
Netanyahu contestato all’assemblea dell’Onu: fischi e urla, molti delegati abbandonano l’aula (video)
Piuttosto che seguire l’intervento di Benjamin Netanyahu nel Palazzo di vetro a New York, diversi delegati Onu hanno scelto di lasciare l’aula, urlando contro il primo ministro israeliano. Alcuni rappresentanti e sostenitori delle sue politiche, invece, si sono alzati in piedi per applaudire. Ma la disapprovazione del pubblico è stata piuttosto plateale e non è passata inosservata, mentre il moderatore della seduta chiedeva di mantenere l’ordine.
Qualche minuto di delirio prima del discorso, in cui il premier ebraico ha elogiato Donald Trump e attaccato gli Stati europei che hanno riconosciuto la Palestina, come la Francia e la Gran Bretagna. Poi ha proseguito a illustrare la propria dottrina di guerra attraverso la “mappa della Maledizione”. Un avvertimento verso tutti quei Paesi che in futuro vorranno attaccare lo Stato ebraico. Nonostante ciò, Netanyahu è comunque riuscito a guadagnarsi una standing ovation dagli americani, dopo aver elogiato Trump per il suo appoggio.
Netanyahu contestato dai delegati, dai manifestanti e dal padre di un ostaggio
I delegati all’Onu non sono stati gli unici a contestare la presenza di Benjamin Netanyahu nell’aula, perché fuori dal Palazzo di vetro si sono radunati anche manifestanti pro-Pal ed ex ostaggi di Hamas.
“Il primo ministro ha mentito e ha sabotato l’accordo Witkoff mediato dagli Stati Uniti”, ha detto l’ex prigioniera Ilana Gritzewsky, che poi si è rivolta direttamente al premier israeliano: “Mi avevi promesso che avresti riportato indietro Matan, David Cunio, Eitan Horn, tutti gli ostaggi, uomini e donne. Mi hai guardato negli occhi e hai detto con la tua voce che avresti riportato indietro tutti. Ci hai mentito”. Poi ha ribadito: “Hai sabotato l’accordo Witkoff , avremmo potuto già riportare tutti a casa. Invece, altri soldati eroici stanno cadendo, gli ostaggi potrebbero essere assassinati e perderemo per sempre i corpi dei defunti”.
Anche Tal Kuperstein, padre di uno degli ostaggi, è stato allontanato dalla sede dell’assemblea generale dell’Onu dopo aver urlato il suo dolore e interrompendo per due volte il discorso di Netanyahu. L’uomo aveva avuto un ictus dopo un grave incidente automobilistico e ha difficoltà a parlare. Per questo motivo, stava seguendo il discorso dalla galleria dell’edificio in sedia a rotelle.