
L'avvertimento ad Hamas
Netanyahu all’Onu con un macabro quiz sui terroristi islamici: “Chi ha massacrato europei e americani a sangue freddo?”
Il discorso di Benjamin Netanyahu all’assemblea generale dell’Onu a New York si è aperto con decine di sedie vuote, visto che alcune delegazioni hanno scelto di allontanarsi in segno di protesta per quanto sta accadendo a Gaza. Applausi e fischi si sono alternati prima dell’intervento, mentre fuori dal Palazzo di vetro si stava tenendo una manifestazione pro-Pal. Per quanto riguarda la guerra in Palestina, il premier ebraico ha sottolineato che “non abbiamo ancora finito. Gli ultimi resti di Hamas sono trincerati a Gaza City. Vogliono ripetere le atrocità del 7 ottobre ancora e ancora. Ecco perché Israele deve finire il lavoro il più rapidamente possibile”. Poi ha offerto un resoconto sugli obiettivi raggiunti dallo Stato ebraico nei conflitti in Medio Oriente: “Abbiamo distrutto gli armamenti di Assad in Siria, abbiamo colpito le milizie sciite dell’Iran in Iraq e, soprattutto, abbiamo devastato i programmi iraniani di armi atomiche e missili balistici”.
Netanyahu all’assemblea generale dell’Onu ringrazia Trump: applausi dalla delegazione Usa
Israele è riuscita a raggiungere i propri obiettivi anche grazie all’aiuto degli Usa, che ora sono amministrati da Donald Trump. In particolare, il presidente americano ha evitato un escalation del conflitto anche con il regime islamista iraniano. “Voglio ringraziare il presidente Trump per aver agito con così tanto coraggio e audacia. Entrambi abbiamo promesso di impedire all’Iran di sviluppare armi nucleari e abbiamo mantenuto questa promessa”. Dopo aver detto che il presidente Usa “capisce meglio di qualsiasi altro leader che Israele e l’America si trovano ad affrontare una minaccia comune del terrorismo”, la delegazione americana ha applaudito.
Poi ha mostrato la mappa aggiornata della “Maledizione”, composta dai nemici d’Israele nella regione mediorientale, evidenziando che “età della leadership Houthi in Yemen, è andata. Yahya Sinwar a Gaza, è andato. Hassan Nasrallah in Libano, è andato. Il regime di Assad in Siria, è andato. Le milizie in Iraq, se attaccano Israele, se ne andranno anche loro. I comandanti militari iraniani, e i loro migliori scienziati nucleari, andati anche loro”. Mentre parlava, Netanyahu ha iniziato a segnare delle X sui nemici e i Paesi che rappresentano un potenziale avversario. Tra le sue richieste all’Onu c’è stata anche quella di reintrodurre le sanzioni del Consiglio di Sicurezza contro l’Iran.
Il ricordo del 7 ottobre e gli altoparlanti a Gaza
Benjamin Netanyahu ha mostrato al pubblico ”una grande spilla” durante il suo intervento alle Nazioni unite, invitando gli ascoltatori a ”prendere i cellulari e inquadrare il Qr: vedrete perché combattiamo e perché dobbiamo vincere”. “‘Il 7 ottobre Hamas ha condotto attacco