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L’Ucraina sta vincendo la guerra contro la Russia. I “putiniani” non abbocchino alle fake news di Mosca

L'analista del Financial Times

L’Ucraina sta vincendo la guerra contro la Russia. I “putiniani” non abbocchino alle fake news di Mosca

Esteri - di Marta Lima - 30 Settembre 2025 alle 15:15

In un articolo scritto da Yuval Noah Harari, pubblicato dal Financial Times tre giorni fa, si analizzano le ragioni per cui l’Ucraina può essere considerata vincente nella guerra contro la Russia. Secondo Harari, la Russia non è riuscita a raggiungere il suo principale obiettivo strategico: cancellare l’Ucraina come nazione indipendente. Da questa premessa un lungo e articolato ragionamento sulle vere dinamiche del conflitto, oltre la propaganda putiniana.

Ecco perché l’Ucraina sta vincendo la guerra contro la Russia

“Quando nel 2014 il conflitto ebbe inizio, l’Ucraina sembrava vulnerabile, incapace di resistere all’avanzata russa. L’annessione della Crimea e l’occupazione di parti del Donbass lo dimostravano. Tuttavia, con l’invasione su larga scala del 24 febbraio 2022, la previsione di un crollo rapido di Kiev si è rivelata errata. Il presidente Volodymyr Zelenskyy ha rifiutato di fuggire e ha scelto di guidare la resistenza, sorprendendo il mondo. Le truppe ucraine hanno difeso la capitale e successivamente contrattaccato, liberando vaste aree a Kharkiv e Kherson. Malgrado i successivi stalli al fronte, la Russia non ha più conquistato città chiave, subendo perdite enormi: fino a 300.000 tra morti e feriti per guadagni territoriali minimi”, spiega l’analista.
Harari paragona questa situazione al logoramento della Prima guerra mondiale, dove enormi sacrifici portavano a conquiste irrilevanti. Kiev, invece, ha adottato una strategia di difesa elastica, ritirandosi in modo tattico e preservando vite e risorse, mentre Mosca ha consumato uomini e mezzi in battaglie inutili.

La supremazia russa sul mare è stata ridimensionata

“Sul mare, l’Ucraina ha ridimensionato la supremazia navale russa grazie a droni e missili, affondando l’incrociatore Moskva e obbligando la flotta del Mar Nero a rifugiarsi lontano. Anche nello spazio aereo, Mosca ha fallito nel conquistare il dominio, subendo perdite pesanti e vedendo infrastrutture colpite da droni ucraini. Nonostante l’ampio supporto di armi dalla NATO, nessuna truppa occidentale è intervenuta direttamente”.

“Questo dimostra, sottolinea Harari, che i successi ucraini sono stati ottenuti soprattutto con forze interne. Se il sostegno occidentale fosse stato pieno fin dall’inizio, Kiev avrebbe potuto chiudere il conflitto entro il 2023″.
Oggi, il punto debole dell’Ucraina non è militare, ma psicologico: la propaganda russa mira a minare la volontà politica di Stati Uniti ed Europa, cercando di imporre l’idea di una vittoria inevitabile di Mosca. Tuttavia, se l’Occidente cedesse, non solo tradirebbe Kiev, ma metterebbe a rischio la propria sicurezza. Harari sottolinea che l’esercito ucraino, con circa un milione di soldati esperti, è oggi la forza più solida d’Europa contro possibili aggressioni russe.

Il conflitto ha reso l’Ucraina un laboratorio di innovazioni belliche, in particolare nel settore dei droni, rendendola un attore centrale anche per gli alleati. Inoltre, la guerra ha dimostrato che Putin non ha raggiunto il suo obiettivo politico fondamentale: dimostrare che l’Ucraina non esiste come nazione, è la tesi dell’analista sul Financial Times. Al contrario, la resistenza e i sacrifici hanno cementato l’identità nazionale ucraina per le generazioni future. Harari conclude che la guerra non si misura con i territori conquistati, ma con la capacità di raggiungere obiettivi politici. L’Ucraina, sopravvivendo e rafforzandosi, ha già ottenuto una vittoria decisiva e irreversibile: la conferma della propria esistenza come nazione indipendente e determinata.

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di Marta Lima - 30 Settembre 2025