Sinistra in un cul de sac
L’appello di Mattarella alla Flotilla che il Pd non può ignorare. Ciurma, indietro tutta
Il Colle si rivolge all'equipaggio perché accetti la mediazione per la consegna degli aiuti al Patriarcato latino di Gerusalemme. Meloni ringrazia il presidente e le forze politiche che hanno invitato gli attivisti ad accettare le soluzioni alternative
Il Colle si fa sentire con fermezza ma dalla baldanzosa Flotilla diretta a Gaza arriva un sonoro no. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivolge “con particolare intensità” direttamente “alle donne e agli uomini della Flotilla” perché accettino la mediazione per la consegna degli aiuti alla striscia di Gaza. Ripiegare su Cipro e consegnare il carico al Patriarcato latino di Gerusalemme. La sinistra è all’angolo. Non può dirlo, ma è esattamente la soluzione alla quale lavorano da giorni la Farnesina e il governo.
L’appello di Mattarella alle donne e agli uomini della Flotilla
“Il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”, scrive Mattarella. “A questo scopo e al fine di salvaguardare il valore dell’iniziativa assunta appare necessario preservare l’obiettivo di far pervenire gli aiuti raccolti alla popolazione in sofferenza. Mi permetto di rivolgere con particolare intensità – sottolinea il Colle – un appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato latino di Gerusalemme di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza”.
Anche le opposizioni chiedono ai volontari di ‘accettare’
Parole accolte con soddisfazione e speranza da tutte le forze politiche a partire dall’esecutivo. Parole che costringono le opposizioni a fare macchina indietro e abbandonare l’elmetto (e probabilmente anche la baldanzosa flotta ferma nelle acque di Creta)Patriarcato latino di Gerusalemme. Da Matteo Renzi al Nazareno, da Avs ai 5Stelle è un coro unanime: i membri della Flotilla raccolgano il saggio appello del Quirinale e non mettano a rischio la propria vita. Non a casa a fine pomeriggio la premier Giorgia Meloni ringrazia in un tweet tutti gli esponenti di opposizione “che, raccogliendo le sagge parole del presidente Mattarella – al quale siamo grati – hanno invitato gli attivisti della Flotilla ad accettare le soluzioni alternative proposte. E in particolare a consegnare gli aiuti a Cipro, al Patriarcato di Gerusalemme. In questa fase – conclude la premier – è fondamentale lavorare per garantire l’incolumità delle persone coinvolte. E non assecondare chi sostiene che l’obiettivo dell’iniziativa debba essere forzare il blocco navale israeliano. Una scelta che sarebbe estremamente pericolosa”.
Il no della Flottilia: non possiamo cambiare rotta
Ma dalla plancia di comando della Flotilla arriva il gran rifiuto. “Abbiamo ricevuto la proposta di mediazione, da parte del presidente Mattarella, di accettare di deviare la nostra rotta e di portare gli aiuti a Cipro. Noi non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccate”. Così in un videomessaggio Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla. Parole che tradiscono il reale obiettivo dell’operazione. La priorità non è portare aiuti ai gazawi ma forzare il blocco e innalzare la pressione per mettere a dura prova il governo. Con l’appello di Mattarella – sottolineano dalle file di FdI – viene giù la maschera della propaganda. “È sta fin dall’inizio una operazione di marketing politico”, dice Sara Kelany. Non meno netto il giudizio di Isabella Rauti sottosegretario alla Difesa. “È stato chiaro sin dall’inizio che lo spirito politico prevalesse su quello umanitario”.
FdI: operazione di marketing politico. Pd costretto alla retromarcia
Ma come si fa a dire di no al capo dello Stato? Le sinistre italiane sono in un cul de sac. Non a caso nel tardo pomeriggio Giuseppe Conte manda un messaggio cifrato alla ciurma e chiede un supplemento di riflessione (“è a rischio anche l’incolumità. Ma qualunque sarà la scelta, resterà il nostro sostegno”). E la barricadera portavoce italiana rientra alla base per sovraintendere alle mediazioni. Antonio Tajani rivendica il lavoro sodo per trovare “un compromesso per impedire il peggioramento della situazione” e apprezza l’appello del presidente della Repubblica. “È di valore simbolico altissimo. È un appello a consegnare tutto alla Chiesa. E quindi attraverso il consenso del governo italiano poi consegnare il materiale alla popolazione civile di Gaza. Hanno detto no, ma è un appello a cui non si può dire di no, credo si debba riflettere a lungo, si può anche cambiare idea”.
Al Colle non si può dire di no. Che fare?
“Meno male che Sergio c’è” è il nuovo leift motiv della sinistra,che fino a ieri spalleggiava i “coraggiosi” volontari a bordo della Flotilla. Si deve dire no a Palazzo Chigi ma non si può dire di no al Colle. Anche se la richiesta è la stessa. Così per non andare a sbattere le opposizioni sono costrette a ripiegare. E probabilmente i 4 parlamentari italiani a bordo (Benedetta Scuderi Avs, Marco Croatti 5Stelle, Annalisa Corrado e Arturo Scotto Pd) saranno costretti a ubbidire tacendo. “Le parole del Presidente Sergio Mattarella sono importantissime. Condividiamo il suo appello a raccogliere la disponibilità del Patriarcato Latino di Gerusalemme a una mediazione che consenta di conseguire il primario obiettivo umanitario della missione”. Così in una nota Peppe Provenzano, responsabile Esteri del Pd. L’obiettivo disperato del partito di Elly Schlein ora è tenere in piedi la possibilità di una mediazione del Patriarcato Latino di Gerusalemme per fare arrivare a Gaza gli aiuti. Ora il Pd si affida nella mani del Patriarcato latino in Terra Santa. Ai parlamentari dem imbarcati Arturo Scotto e Annalisa Corrado basta che il presidente Mattarella riconosca “il valore umanitario preziosissimo della Global Sumud Flottilla. E con una narrazione totalmente diversa da quella del governo”. Insomma indietro tutta.