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Lilli Gruber torna più ossessionata che mai dalla Meloni: “Sbaglia ad attaccare la sinistra su Kirk, è debole, ambigua, fa solo spot”

Da stasera in tv

Lilli Gruber torna più ossessionata che mai dalla Meloni: “Sbaglia ad attaccare la sinistra su Kirk, è debole, ambigua, fa solo spot”

Politica - di Monica Pucci - 15 Settembre 2025 alle 11:04

Torna stasera in tv, su La7, il talk giornalistico di Lilli GruberOtto e mezzo“, dopo la pausa estiva che sulla rete di Cairo ha visto la presenza fissa del duo Telese-Aprile. La politica, anche quest’anno, la farà da padrona, e anche l’ossessione della Gruber per Giorgia Meloni che oggi, sul Corriere della Sera, in una lunga intervista, affila le armi contro la premier parlandone, come di consueto, malissimo. Quasi nulla, invece, sulla sinistra in crisi, la Schlein presa a pesci in faccia da De Luca e Conte, Hamas, Ilaria Salis, l’amato Macron ai minimi storici… Ma l’aspetto più paradossale è che l’ex europarlamentare del Pd, record-girl di voti, ci tiene a ribadire che lei non fa politica e non ha intenzione di scendere in campo.

Lilli Gruber ricomincia dalla Meloni che sbaglia tutto…

“Io faccio la giornalista, non la politica. E il giornalismo è critico con tutti, o non è. Chi è al potere ha l’obbligo della cosiddetta accountability, di rendere conto del suo operato. Per quanto riguarda la mia “parte, è quella di sempre: la Costituzione, i valori democratici e la correttezza professionale. Meloni? Per lei le porte di Otto e mezzo sono sempre aperte”. Però, c’è un vago pregiudizio che emerge: “Oggi cosa le fa tanta paura? Chiunque la consigli su questo fronte, la consiglia male. Il rifiuto del confronto è un segnale di debolezza. È per questo che anche da noi vengono attaccati e delegittimati sistematicamente i poteri di controllo, dai giornalisti alla giustizia…”. Sbaglia, la premier, anche a difendere la memoria di Kirk. “La Meloni dovrebbe dire con chiarezza chi, in ambito politico, avrebbe festeggiato”l’omicidio di Kirk. Nessuno, ci risulta. Le sue accuse sono generiche, infondate e strumentali, e servono solo a generare quell’odio e quella tensione che dice di voler combattere. Ci vorrebbe maggiore cautela a seguire acriticamente il bullo-in-chief Trump, straordinario fomentatore di odio e disprezzo. Che ha subito attaccato i democratici, bollandoli come ‘pericolosi e orrendi’, responsabili della violenza in America”. E su Gaza? Manco a parlarne. “Lascio il giudizio alla Corte penale internazionale, agli storici e ai giuristi che se ne stanno occupando. Di certo a Gaza è in corso una tragedia epocale. E mi chiedo cosa stiano facendo in concreto le nostre classi dirigenti per fermare la carneficina quotidiana della destra oltranzista di Netanyahu, che sta inoltre destabilizzando tutta l’area del Medioriente”.
Ma i sondaggi dicono che Meloni va alla grande? Poco importa
. “Ha anche molte divisioni nella sua maggioranza, a partire dalla questione dei candidati alle regionali. E la tornata di referendum sarà sicuramente insidiosa per una leader che ha così tanto personalizzato l’immagine del governo. Il governo? L’economia non crolla ma boccheggia. Il ceto medio è impoverito. La sanità pubblica è in forte difficoltà. Gli sbarchi di migranti non sono diminuiti rispetto all’anno scorso. Sul piano internazionale l’Italia va a ricasco di Trump, e in Europa la Meloni mantiene un’ambiguità di fondo sulle questioni cruciali. Oltre a questo, c’è tanta propaganda, tanta polarizzazione, tanti nuovi reati inutili, e un nemico al giorno per tenere alta la tensione”.

Una visione giornalistica, mica politica, eh. Sia chiaro, lei non fa politica.

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di Monica Pucci - 15 Settembre 2025