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Le Figaro colpisce ancora Macron ed elogia nuovamente il governo Meloni: è un modello per l’Europa

Visto da Parigi

Le Figaro colpisce ancora Macron ed elogia nuovamente il governo Meloni: è un modello per l’Europa

Esteri - di Andrea Verde - 11 Settembre 2025 alle 11:52

Un traguardo psicologico è appena stato raggiunto. Il giorno dopo la caduta del Primo Ministro François Bayrou, sfiduciato dall’Assemblea Nazionale, le curve dei rendimenti a dieci anni di Francia e Italia si sono incrociate. Sul mercato obbligazionario, martedì mattina, il rendimento del titolo decennale francese si attestava al 3,48%, mentre quello italiano era al 3,47%. Questo evento, attentamente monitorato per settimane, significa che per finanziarsi sui mercati, la Francia sta ora ufficialmente spendendo di più rispetto all’Italia, ex anatra zoppa delle finanze pubbliche europee. Il divario tra i tassi a cui Italia e Francia prendono prestiti a dieci anni sui mercati finanziari si è ridotto a zero.

Per qualche istante, le curve sono incrociate, il che significa che il premio di rischio richiesto dagli investitori era più alto per i titoli francesi che per quelli italiani, attestandosi a poco più del 3,48%. Il tasso francese a cinque anni aveva già superato quello italiano a luglio.

Il contrasto è evidente rispetto al 2011 quando i tassi italiani erano superiori del 4% -400 punti base- rispetto ai tassi francesi. La Francia prendeva a prestito al 3.7% contro il 7.3% dell’Italia. Il 5 agosto 2011 con la lettera Trichet-Draghi, i vertici entranti ed uscenti della BCE indirizzarono al governo italiano una serie di richieste volte a condizionare il sostegno europeo all’Italia a drastiche misura di risanamento; l’Italia incarnava l’indisciplina finanziaria e a novembre di quell’anno, su pressione dei mercati, cadde il governo Berlusconi sostituito da Mario Monti.

La corrispondente da Roma di “Le Figaro” Clara Galtier scrive che “I mercati sono impressionati dall’aggiustamento del deficit pubblico italiano e negativamente impressionati dalla difficoltà della Francia a ridurre significativamente il suo”.

Secondo il quotidiano francese la Francia paga il prezzo della sua instabilità politica al contrario dell’Italia che sta dimostrando una stabilità politica senza precedenti.

Mentre Roma, tra il 1946 e oggi, ha cambiato spesso Primo Ministro, in media ogni uno o due anni, Giorgia Meloni è Presidente sta battendo ogni record di longevità, con una coalizione tripartita, mentre il secondo mandato di Emmanuel Macron assomiglia sempre più alla Quarta Repubblica dominata dall’instabilità politica. La stabilità politica sta permettendo all’Italia di ricostruire la propria reputazione sui mercati. Questo grazie a un significativo miglioramento delle finanze pubbliche negli ultimi tre anni. Guardando ai dati per il 2024, alcuni specialisti parlano addirittura di “uno dei più grandi consolidamenti fiscali nella storia dell’OCSE (quattro punti percentuali del PIL!)”.

L’Italia é l’unico Paese del G7 che ha raggiunto un avanzo primario nel 2024, pari a 9,6 miliardi di euro; il governo italiano spende meno di quanto incassa. In Francia, escluso il costo del debito, nel 2024 si è registrato un deficit di circa cento miliardi di euro. L’Italia inoltre ha creato nuovi posti di lavoro e recuperato 23 miliardi di euro dall’evasione fiscale…

Le entrate – scrive “Le Figaro” sono state superiori alle aspettative. E il trend continuerà, secondo le stime del FMI, che prevede che Roma raggiungerà il più grande avanzo primario tra i Paesi del G7 nei prossimi anni, raggiungendo l’1,8% del PIL nel 2030. Si tratta di dati impressionanti, dopo anni di deficit pubblico ben al di sopra del tetto del 3% fissato da Bruxelles. Quanto al debito, si è stabilizzato, scendendo dal 140% del PIL nel 2020 al 138% attuale. Lo scorso maggio, l’agenzia di rating S&P Global ha premiato questa “riduzione degli squilibri fiscali italiani” migliorando il rating sovrano a BBB+.

Come è arrivata l’Italia a questo punto? Tagliando la spesa improduttiva. La politica di Giorgia Meloni – fa notare la corrispondente del quotidiano transalpino – rappresenta una rottura rispetto al precedente governo di Giuseppe Conte, che con il “Super Bonus 110%”, aveva gravato i conti pubblici di 160 miliardi di euro.

Sono anche stati smantellati altri sussidi, compresi quelli energetici, introdotti durante la pandemia di Covid-19, mentre le famiglie più vulnerabili continuano a riceverli. Questo rappresenta un risparmio complessivo di oltre due miliardi di euro. Un altro taglio di bilancio riguarda il Reddito di Cittadinanza, introdotto come strumento per combattere la povertà ma che è stato la causa di numerosissimi abusi. Questo sussidio, di cui beneficiavano un milione di persone, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e Studi Economici (INSEE), è stato sostituito due anni fa da un “assegno di inclusione” con un tetto massimo di 500 euro (con alcune eccezioni) e criteri più selettivi.

In termini di riforme, il governo ha riordinato il sistema previdenziale. Gli italiani possono ancora andare in pensione anticipata, a 62 anni, con 41 anni di contributi, con un plafond di 2.400 euro al mese fino all’età legale di 67 anni. Una misura che ha già generato 1,1 miliardi di euro di economie.

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di Andrea Verde - 11 Settembre 2025