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Alcuni scatti tratti dal progetto “Italia di Moda”

Celebrare l'eccellenza

Le bellezze del territorio come passerella: “Italia di Moda” racconta l’anima profonda del Made in Italy

Il progetto, nato da un'idea della top model Ludmilla Voronkina Bozzetti, è un viaggio fotografico attraverso le regioni italiane e dà vita a un dialogo costante tra moda e radici culturali e naturali del nostro Paese

Cronaca - di Annamaria Gravino - 14 Settembre 2025 alle 07:00

Un omaggio all’Italia, a ciò che la rende unica e compone quel “Made in Italy” che è molto di più di un semplice marchio di successo. “Italia di Moda”, il viaggio visivo immaginato dalla top model internazionale Ludmilla Voronkina Bozzetti e realizzato da Andrea Varani, uno dei maestri italiani della fotografia di moda, è prima di tutto questo. Ma la mostra itinerante e il libro fotografico che ne sono i pilastri non sono solo celebrazione: sono volontà di contribuire e restituire, partecipando concretamente alla promozione in Italia e all’estero dell’articolato patrimonio culturale, storico, ambientale, emozionale che fa del nostro Paese la culla di un’eccellenza senza pari e della moda una delle sue espressioni più efficaci anche dal punto di vista economico.

Per capire lo spirito di questo progetto bisogna partire dalle domande che si è posta Ludmilla, diventata cittadina del mondo per lavoro e italiana per una scelta dettata dall’amore. Quello per il proprio marito, ma anche per un Paese che, visto con gli occhi di chi non ci è nato, si mostra in tutta la sua straordinarietà, senza che nulla sia scontato.

«Come si può raccontare l’abbraccio silenzioso di una terra che ti apre le braccia e ti fa sentire vista e accolta, anche se parli un’altra lingua? Come si rende omaggio a una cultura che ti lascia spazio per essere te stessa, arricchendoti senza cancellarti?», si è chiesta Voronkina Bozzetti. La risposta è arrivata dal linguaggio che è le più familiare e che dopo quasi venticinque anni di passerelle e copertine ai più alti livelli padroneggia pienamente: la moda.

«E se un abito potesse diventare voce, cosa direbbe dell’Italia, della sua gente, della sua anima?». Sono nati così i 48 scatti realizzati in un anno nelle 20 regioni italiane, che sono al centro della mostra che farà il suo esordio alla Galleria Deloitte di Milano (presso Ex Chiesa San Paolo Converso, piazza Sant’Eufemia, 3) il 22 settembre, in concomitanza con l’apertura della settimana della moda, e del raffinato catalogo edito da Skira, di fatto un libro fotografico che diventa a sua volta moltiplicatore del messaggio.

«Ciò che ha reso questo viaggio davvero indimenticabile, oltre a voler rendere omaggio a un paese che posso dire di sentire mio – spiega Ludmilla – è l’umanità che ho incontrato lungo il cammino. Basti pensare che a Napoli una signora mi ha invitato a cambiarmi a casa sua, con la semplicità di chi apre la porta a un’amica. In un borgo dell’Italia centrale, ci sono state consegnate le chiavi della chiesa per scattare in tranquillità. “Italia di Moda” vuol essere proprio questo: un diario visivo, un omaggio, un viaggio emozionale fatto di sguardi, di mani tese, di silenzi pieni di significato. Non solo moda, ma radici, appartenenza, relazioni».

In ogni scatto Voronkina Bozzetti, Varani e la troupe di professionisti che hanno lavorato a “Italia di moda” interpretano lo spirito del luogo e le sue tradizioni, trasmettono suggestioni ed emozioni, restituiscono agli abiti delle grandi firme italiane la loro anima profonda: non solo pezzi di staffa ben tagliati, frutto della qualità del nostro know how, ma terminali di idee, cultura, creatività e capacità di innovare che sono alla base del successo del Made in Italy.

È lì, in quel punto di incontro tra l’Italia fisica, l’Italia immateriale e l’Italia produttiva, che si innesta “Italia di Moda” e che gli abiti di atelier che vanno da Giorgio Armani a Dolce & Gabbana, da Roberto Cavalli a Etro, indossati da Ludmilla, diventano un racconto dell’eccellenza italiana. Un racconto fatto sì di emozioni, ma anche della consapevolezza di muoversi sul terreno di un grande comparto industriale italiano.

A ricordarlo ci sono i dati di Cassa Depositi e Prestiti riportati nella prefazione al catalogo da Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia, partner del progetto che ha anche il patrocinio di Camera Nazionale della Moda Italiana e di Pitti Immagine: la moda contribuisce al Pil nazionale per circa il 5%; genera un valore aggiunto stimato in circa 75 milioni di euro; occupa 1,2 milioni di addetti; coinvolge in termini di filiera 53mila aziende, per il 79% Pmi; ha prodotto un export nel 2023 di circa 65 milioni, che corrispondono a circa un decimo dell’export nazionale complessivo.

Dietro questi dati ci sono tre parole, “Made in Italy”, che racchiudono un mondo e soprattutto la sua unicità, caratteristica che per un Paese come il nostro è la chiave per rimanere protagonisti di uno scenario commerciale in cui l’omologazione dei processi e le leggi dei grandi numeri la faranno sempre più da padroni. «Chi sceglie un prodotto Made in Italy – ricorda Pompei – lo fa perché ne riconosce un valore intrinseco, unico e non sostituibile». Ed è di questo valore che “Italia di Moda” parla con il linguaggio universale delle immagini, con l’obiettivo dichiarato di creare una connessione profonda con lo spettatore.

Nel linguaggio aziendale si parlerebbe di engagement, un parametro considerato ormai fondamentale per la crescita dei brand. Voronkina Bozzetti l’ha declinato con le parole del cuore. «Ogni fotografia – è spiegato nell’introduzione del catalogo – è un viaggio attraverso i paesaggi italiani, un’opportunità per rendere lo spettatore custode della bellezza del nostro Paese, bellezza che ha stregato Ludmilla sin dal suo arrivo in Italia. Con questo progetto la modella ha voluto omaggiare, con una dichiarazione d’amore, il Paese che l’ha accolta come a casa».

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di Annamaria Gravino - 14 Settembre 2025