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La Nato si rafforza a Est: al via l’operazione ‘Sentinella orientale’. Rutte: i droni russi in Polonia un’azione irresponsabile

La Nato si rafforza a Est: al via l’operazione ‘Sentinella orientale’. Rutte: i droni russi in Polonia un’azione irresponsabile

Esteri - di Laura Ferrari - 12 Settembre 2025 alle 19:35

La Nato, in risposta alla violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi avvenuta il 10 settembre, lancia l’operazione “Eastern Sentry”, sentinella orientale, che inizia “immediatamente”, anche se ci vorrà qualche giorno per arrivare alla piena operatività. Lo spiegano, in conferenza stampa a Bruxelles, il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte, e il comandante supremo alleato per l’Europa (Saceur), Alexus G. Grynkewich.

“Siamo preparati e pronti a difendere ogni centimetro di territorio – afferma il politico olandese – abbiamo schierato la Sentinella Baltica all’inizio di quest’anno, per aiutare a salvaguardare le infrastrutture critiche da comportamenti sconsiderati nel Mar Baltico. Oggi il generale Grynkewich e io siamo qui per annunciare che la Nato lancia la Sentinella Orientale, per rafforzare ulteriormente la nostra posizione lungo il nostro fianco orientale”.

Questa attività militare, aggiunge Rutte, “inizierà nei prossimi giorni e coinvolgerà una serie di risorse da alleati tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania e altri. Oltre alle capacità militari più tradizionali, questo sforzo includerà anche elementi progettati per affrontare le sfide particolari associate all’uso dei droni. La Sentinella Orientale aggiungerà flessibilità e forza alla nostra posizione e chiarirà che come alleanza difensiva siamo sempre pronti a difendere” il territorio alleato.

Grynkewich spiega che l’operazione partirà “subito”, poiché gli ordini sono già stati dati, anche se occorrerà qualche tempo per raggiungere la piena operatività. “Ho emesso l’ordine stasera per l’inizio di Eastern Sentry – spiega – l’ordine è stato emesso all’inizio di questa conferenza stampa e quindi le operazioni partono immediatamente sotto la mia autorità”. Per il generale, “ci vorrà del tempo per mettere tutto insieme, con i nuovi contributi che sono arrivati. Continueremo a lavorare su questo e a perfezionare la progettazione dell’operazione andando avanti, ma inizia immediatamente” L’operazione “coprirà l’intero fianco orientale dell’alleanza, dall’estremo nord al Mar Nero e al Mediterraneo, ovunque potremmo vedere una minaccia da parte dei russi. Sarà modellata sulla Baltic Sentry, che è un’operazione di grande successo”, conclude.

Rutte ha giudicato “inaccettabile e irresponsabile” l’episodio dei droni russi in Polonia, indipendentemente dal fatto che possa essere stato un incidente e non un atto deliberato, precisando che su questo è ancora in corso una valutazione da parte degli Alleati.

Le ipotesi dei Paesi Nato sui droni in Polonia

Sono diverse le ipotesi che i governi della Nato stanno discutendo in merito allo sconfinamento, nella notte tra il 9 e 10 settembre scorsi, di 19 droni russi in Polonia, quattro dei quali abbattuti. l presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato l’11 settembre, che l’incursione potrebbe essere stata “un errore”. Il primo ministro polacco Donald Tusk, che dopo l’episodio ha invocato l’Articolo 4 del Trattato Nord Atlantico, è tuttavia convinto che non possa trattarsi di uno sbaglio.

“Vorremmo anche noi che fosse stato un errore, ma non lo e’ stato e lo sappiamo”, ha scritto su X commentando le parole di Trump. Un’altra ipotesi, formulata da molti analisti, e’ che la violazione dello spazio aereo polacco possa essere stata pianificata, come un test per saggiare la capacita’ di reazione dell’Alleanza atlantica. Un’ipotesi sposata anche il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista pubblicata dal “Corriere della Sera”.

Dall’ipotesi della provocazione a quella della ‘deviazione’ elettronica

“Una ventina di droni non sono paragonabili a un attacco come quelli che subisce ogni giorno l’Ucraina, ma non sono nemmeno una delle tante esercitazioni militari o un semplice errore. E’ stato un mix tra una provocazione e un test su quale realistica potenza di penetrazione avessero questi anni e su come noi avremmo reagito”, ha spiegato il ministro.

Secondo quanto riferito ad “Agenzia Nova” da fonti Nato, tuttavia, un rapporto d’intelligence del Regno Unito, forse il Paese più anti-russo dell’Europa occidentale, formulerebbe un’altra ipotesi: lo sconfinamento dei droni russi non sarebbe dovuto a una decisione deliberata di Mosca, quanto piuttosto all’azione di strumenti elettronici della contraerea di un Paese che avrebbe deviato la rotta dei velivoli senza pilota lanciati dalle forze di Mosca.

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di Laura Ferrari - 12 Settembre 2025