
Un'altra rivincita
Italia, Grecia e Spagna superano Francia e Germania nei mercati azionari: l’Europa meridionale è più stabile
Il clima di entusiasmo per gli asset Ue ha portato in alto i mercati dell’Europa meridionale, che adesso stanno superando gli altri Paesi del continente. Una nuova analisi pubblicata dal Financial times ha svelato che quest’anno gli indici azionari di Grecia, Italia e Spagna sono riusciti a superare Germania e Francia. Eppure, fino a dieci anni fa i tre Paesi “erano l’epicentro della crisi del debito della regione”. Ma dopo il surclassamento dell’indice paneuropeo Stoxx Europe 600, i due Stati “volenterosi” hanno dovuto lasciare spazio ai competitor. Come ha spiegato Roland Kaloyan, responsabile della strategia azionaria europea presso Société générale, la forte presenza delle società finanziarie negli indici azionari è stata un fattore vincente, visto che queste rappresentano il 50% dell’indice Ftse Mib italiano e il 44% della Borsa di Atene in Grecia.
Italia, Spagna e Grecia superano i mercati azionari di Francia e Germania
Rispetto agli indici di Germania e Francia i mercati azionari di Spagna, Grecia e Italia vengono scambiati a rapporti prezzo/utili molto più bassi, offrendo agli investitori un punto d’accesso più conveniente nella crescita del Vecchio continente. Inoltre, sebbene la spesa tedesca sia stata il principale catalizzatore per l’Europa, quest’anno gli indici principali degli altri tre Paesi hanno ricavato rendimenti migliori rispetto al Dax tedesco. Le turbolenze politiche della Francia, invece, hanno colpito negativamente il mercato azionario. Per giunta, i mercati azionari dell’Europa meridionale sono orientati verso le economie nazionali e ciò significa che sono relativamente protetti dagli effetti dei dazi statunitensi. Anche David Zahn, responsabile del reddito fisso europeo presso Franklin Templeton, ha sottolineato la buona la riduzione dei deficit di bilancio in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia.
Le economie europee meridionali sono protette dai dazi americani
Come ha detto Zahn, Germania e Francia hanno ottenuto “risultati deludenti in termini di crescita del Pil”. Secondo Dirk Steffen, chief investment officer per l’Europa presso Deutsche Bank wealth management, “l’esposizione agli Stati Uniti e all’Asia è molto più pronunciata in Germania“, che ora presenta dei costi molto più elevati.