CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

In Polonia la difesa italiana s’è fatta onore: decisivo contro i droni russi il “Caew”, il jet-radar da mezzo miliardo di euro

Il duello nei cieli

In Polonia la difesa italiana s’è fatta onore: decisivo contro i droni russi il “Caew”, il jet-radar da mezzo miliardo di euro

Cronaca - di Luca Maurelli - 11 Settembre 2025 alle 14:05

La fonte è “Repubblica“, non certo un giornale specializzato in lodi al governo, all’apparato di difesa italiano e alle capacità militari del nostro Paese. Nella ricostruzione di quanto accaduto nella notte tra martedì e mercoledì sui cieli polacchi, con l’incursione dei droni russi e il loro successivo abbattimento, l’esperto del quotidiano romano scrive che è stato “fondamentale il ruolo svolto dal Gulstream CAEW italiano, appartenente allo stesso dispositivo atlantico, che si è alzato alle 00.47 dalla pista estone di Amari, dove altri due F-35 dell’Aeronautica si sono preparati a prendere il volo entro tre minuti dall’ordine”. Per sei ore, il jet-radar della nostra Aereonautica, avrebbe presidiato le linee aeree polacche e diretto le operazioni dei caccia della Nato. Senza enfasi, perché di armi di guerra si parla, è però il caso di dire che l’Italia, sul fronte polacco, s’è fatta onore. Ma anche la più importante agenzia di stampa del mondo, la Reuters, ha parlato di “supporto di aerei Nato tra cui “Italian surveillance and refueling planes”. Ed ancora, l’autorevole quotidiano economico britannico, il “Financial Times“, afferma che un “Italian early warning aircraft” ha fornito supporto durante l’evento in Polonia.

La battaglia dei cieli della Polonia e il jet-radar vanto dell’Italia

Si può tranquillamente affermare, dunque – che piaccia o no alla sinistra pacifinta – che il Gulfstream G550 CAEW sia effettivamente un vanto per la Difesa italiana. L’Italia è uno dei pochi Paesi al mondo (insieme a Israele e Singapore) a disporre di questo sistema AEW&C basato su piattaforma “leggera” ma dotata di radar AESA e suite C4I (comando, controllo, comunicazioni, computer e intelligence). La Nato dispone degli E-3 AWACS, ma nessun altro Paese europeo (a parte l’Italia) ha investito in un sistema nazionale di allerta precoce così moderno e con costi di gestione relativamente contenuti. Il Caew permette all’Aeronautica Militare di condurre missioni di sorveglianza e comando senza dipendere sempre dagli assetti NATO o statunitensi. In più, la presenza del jet-radar italiano alle esercitazioni e operazioni multinazionali viene spesso considerata un contributo di alto livello, aumentando il peso politico-militare del Paese. Pur essendo più piccolo di un E-3, ha autonomia, avionica e radar molto avanzati, con un profilo più discreto e flessibile (può operare da piste meno impegnative e con meno personale al seguito).

Due i velivoli a disposizione della base di Pratica di Mare

In pratica, è una punta di diamante per la difesa aerea e la gestione delle operazioni complesse, e questo spiega perché viene considerato un motivo di orgoglio per le Forze Armate italiane. Il Caaew che costa circa mezzo miliardo di euro, è lo strumento di sorveglianza più avanzato in servizio in Europa. Il radar a scansione permette di monitorare un raggio di circa 500 chilometri e può contemporaneamente focalizzare gli impulsi su un singolo obiettivo per studiarne i dettagli. L’Ai segnala ogni contatto sospetto ed elabora in movimento le controffensive. Di tecnologia israeliana, monta un radar AESA (Active Electronically Scanned Array) in carenature conformali lungo la fusoliera (anziché in un grande disco rotante come gli AWACS), da cui il nome Caew. L’Aeronautica Militare Italiana ha acquisito 2 Gulfstream G550 CAEW, entrati in servizio a partire dal 2016. Sono in carico al 14º Stormo di Pratica di Mare, integrano i sistemi di difesa aerea e di comando e controllo della Nato, rappresentano un moltiplicatore di forza notevole per la difesa nazionale e per le missioni multinazionali, grazie alla loro capacità di scoprire minacce anche a bassa quota e a lungo raggio.
Il Caew aveva già operato in Kuwait a supporto della coalizione internazionale contro l’ISIS, svolgendo missioni di sorveglianza aerea, controllo e comando degli assetti in volo. In Polonia, con la Nato, per difendere e non per attaccare, l’Italia c’era.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Luca Maurelli - 11 Settembre 2025