
Scusandoci con gli interessati
In merito all’articolo su Elio Germano, riceviamo la segnalazione di un errore e prontamente rettifichiamo
Nell’articolo del 23 settembre scorso in cui riportavamo delle anticipazioni di stampa dell’intervista ad Elio Germano a Vanity Fair, ci siamo soffermati sul passaggio in cui l’attore ha rammentato la querelle con il ministro della Cultura Alessandro Giuli alla premiazione dei David di Donatello del maggio scorso. Ne era nato un botta e risposta tra l’attore di “Confidenza” ed esponenti del governo. Nell’articolo c’è un errore – di cui ci scusiamo con i lettori e con i protagonisti- in cui si fa riferimento a un’altra vicenda che con Germano non ha nulla a che vedere, ma che riguarda, invece, Luca Marinelli. Va da sé che Germano non è l’attore di “M”, per cui la svista ripetuta nell’articolo è evidente. Siamo sinceramente rammaricati per l’errore di confusione e anzi ringraziamo per la segnalazione che ci ha consentito di eliminare quella parte di articolo che giustamente ha indignato e dal quale abbiamo espunto il passaggio erroneo.
Segnaliamo che nessun attore è per noi “odiatissimo”, come definito con un’iperbole nella mail con cui ci è arrivata la segnalazione del qui pro quo. Tantomeno Germano. La sua polemica antigovernativa ci fa “arrabbiare” sì, non inficia minimamente il riconoscimento delle sue grandi qualità attoriali peraltro spesso evidenziate e note a tutti gli italiani. “Odiare” non è nel nostro stile, la non condivisione delle idee non è per noi mai e poi mai una delegittimazione dell’avversario.