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Il test del sesso manda ko Imane Khelif e Lin Yu: sono fuori dai mondiali di Liverpool e probabilmente dalla boxe

Guantoni al chiodo

Il test del sesso manda ko Imane Khelif e Lin Yu: sono fuori dai mondiali di Liverpool e probabilmente dalla boxe

Sport - di Penelope Corrado - 2 Settembre 2025 alle 14:59

Entrambe le pugili intersex, l’algerina Imane Khelif e la taiwanese Lin Yu-Tin, medaglie d’oro ai Giochi di Parigi, non potranno partecipare ai mondiali di boxe di Liverpool. Il motivo è abbastanza scontato ed è lo stesso che le aveva escluse ai mondiali che avevano preceduto l’edizione olimpica del 2024. Non sono state in grado di dimostrare che sono donne e non maschi.

La più celebre delle due, Imane Khelif nei giorni scorsi ha negato di avere detto addio alla boxe, ma la rinuncia a salire sul ring ormai è nei fatti. Nonostante un’intervista alla Gazzetta dello sport dove ribadiva i suoi ottimi propositi, il risultato non è cambiato. Da quando ha lasciato il ring di Parigi non ha più disputato match ufficiali. Il tutto per evitare di sottoporsi a un test che, appare a questo punto scontato, avvalorerebbe le tesi di Angela Carini e della altre avversarie che l’hanno affrontata anche ai Giochi.

Imane Khelif non può competere nella boxe femminile, perché non è una donna e quindi è strutturalmente avvantaggiata rispetto alle sue avversarie. E che la pugile algerina abbia di fatto detto addio alla boxe è confermato dalla sua completa inattività. Un esempio mentre l’algerina girava il mondo senza più infilare i guantoni, l’avversaria sconfitta ai Giochi di Parigi dopo Angela Carini, la biondissima uungherese Anna Luca Hamori, ha disputato dieci combattimenti.

Ora la pugile algerina intersex ha impugnato davanti al Tas di Losanna il regolamento di World Boxing che prevede un test cromosomico di genere che stabilisca il sesso biologico per partecipare alle competizioni internazionali. Il Tribunale arbitrale dello sport ha respinto la richiesta di sospendere l’esecutività della decisione di World Boxing fino all’udienza sul caso, la cui data non è ancora stata fissata. Questo rende di fatto impossibile per l’algerina essere ammessa, come sperava, ai Campionati del mondo di Liverpool, che inizieranno giovedì prossimo.

Imane Khelif ricorre alle carte da bollo pur di evitare il test

Dopo le polemiche per la sua partecipazione alle Olimpiadi, con il caso del match contro l’azzurra Angela Carini e le accuse rivoltele dopo la conquista dell’oro, la campionessa olimpica non ha fatto altri incontri, perchè il rientro, previsto alla ‘Eindhoven Box Cup’, le è stato impedito dall’entrata in vigore del regolamento di World Boxing.

Non andrà ai mondiali neanche la pugile taiwanese Lin Yu-ting, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopo essersi sottoposta al gender test reso obbligatorio dalla World Boxing Association, la federazione mondiale voluta dal Cio in contrapposizione all’Iba, la risposta non è arrivata. Il che lascia intendere che non lo abbia superato.

A comunicare il forfait p stata la Federboxe di Taiwan, che ha fatto sapere come la sua atleta – a differenza di Imane Khelif, che ha fatto ricorso al Tas contro il test cromosomico – si è sottoposta all’esame: i risultati sono stati inoltrati alla Wba, che non ha risposto.

Lin e Khelif erano già state escluse dal Mondiale 2023 dall’Iba, ma il Cio le aveva ammesse alle Olimpiadi di Parigi. Ora la nuova federazione, che si occuperà anche di organizzare il pugilato a Los Angeles 2028, ha introdotto nuovi esami obbligatori.

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di Penelope Corrado - 2 Settembre 2025