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Guerriglia pro Pal, Cirielli: “Solo ebeti, ora i cattivi maestri abbassino i toni”. Piantedosi: isolare i violenti

Violenze e devastazioni

Guerriglia pro Pal, Cirielli: “Solo ebeti, ora i cattivi maestri abbassino i toni”. Piantedosi: isolare i violenti

Politica - di Eugenio Battisti - 23 Settembre 2025 alle 10:22

Non c’è distinguo che tenga, i violenti che nel nome della Palestina libera hanno messo a ferro e fuoco mezza Italia, distruggendo la stazione centrale di Bologna, sono teppisti. Utili idioti pronti a seguire il messaggio di odio di quale cattivo maestro. La pensa così Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri. “Quando si crea un clima di odio c’è sempre un ebete pronto a menare le mani e a sfasciare tutto. I cattivi maestri – dice intervistato da Repubblica – riconoscano le colpe e abbassino i toni, prendendo le distanze con parole non formali ma inequivocabili da questi atti di teppismo”.

Cirielli: teppisti, ebeti al seguito dei cattivi maestri

L’esponente di FdI non mette in dubbio la buona fede della maggioranza dei manifestanti ed esprime solidarietà agli agenti non “a chi finisce per manifestare contro l’Italia e non lavora di fatto per la pace”. A guardare le immagini della guerriglia urbana, incappucciati che sfondano a sassate le vetrine, non c’è traccia di vicinanza al popolo palestinese. E la sinistra italiana – prosegue Cirielli – non fa che sfruttare le difficoltà internazionali per cavalcare l’indignazione dell’opinione pubblica. Anche Fabio Rampelli punta i riflettori sulla postura delle opposizioni. “La sinistra non perde occasione per rinnovare il suo sentimento d’odio e il suo linguaggio di violenza. Quanto accade nel resto d’Italia, con frequenti scontri con gli agenti di Polizia, dimostra che Gaza è solo un pretesto per acuire la tensione sociale e favorire il caos. Che senso avrebbe del resto invocare la pace usando la violenza?”.

Giusta l’indignazione per le morti dei civili a Gaza

Cirielli non nega la giusta indignazione per le morti a Gaza. “Tanta gente in buona fede, anche di destra, è sconcertata da tutte queste morti di civili. Meloni ha sempre condiviso questa indignazione. E lo ha testimoniato con dichiarazioni e prese di distanza pubbliche, ma anche con azioni diplomatiche forti con il governo israeliano. E con il sostegno umanitario, primo tra tutti gli europei, per la popolazione palestinese. Il punto è un altro: il riconoscimento ora di uno stato che non c’è rischia di essere una vittoria per l’azione di Hamas e una giustificazione per il massacro compiuto da questi terroristi il 7 ottobre”.

Riconoscere la Palestina finisce per radicalizzare l’azione di Hamas

Il riconoscimento della Palestina annunciato in questi giorni dai governi di Regno Unito, Francia, Canada rischia di provocare una radicalizzazione della posizione di Israele e della guerra, quindi – dice il viceministro – provocherà solo più vittime civili. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, a colloquio con il Corriere della Sera, al termine di una giornata infernale, dichiara: “Siamo andati oltre le peggiori previsioni nell’aggressione alle forze dell’ordine”. Poi un appello diretto: “Abbiamo bisogno che la parte sana del Paese, la gente che scende in piazza e sfila perché crede davvero nella pace, sia al nostro fianco. Bisogna isolare chi sfrutta questa platea soltanto per creare il caos. E sono proprio coloro che credono in questa giusta e buona causa a doverlo pretendere”.

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di Eugenio Battisti - 23 Settembre 2025