
Il comizio a Lamezia Terme
Fratelli di Calabria, orgoglio Meloni: “Il Sud è una locomotiva, l’Italia sta percorrendo una strada nuova”
La strada giusta è anche “una strada nuova”, dice Giorgia Meloni, che sembra fare il verso a Claudio Baglioni quando cantava “Strada facendo” e incassava sorrisi e speranze proponendo l’idea di andare avanti, alla ricerca di nuovi stimoli. In effetti, in Calabria, è tempo di primi bilanci, dopo tre anni di governo, e di grandi progetti per chiudere la legislatura in bellezza, magari per ricominciare ancora. Ma l’inizio della Meloni, in vista del voto di domenica, è anche per l’indimenticata Jole Santelli: “Siete una piazza meravigliosa! E’ molto molto molto importante per me, è molto importante per noi, è molto importante, l’ho detto tante volte, quando si può ogni tanto tornare in mezzo alla gente a raccogliere un entusiasmo che ci serve per continuare a fare il lavoro che stiamo facendo. Grazie a Roberto Occhiuto per averci voluto qui oggi. E allora siamo orgogliosi di essere ancora qui, di essere ancora al fianco di Roberto Occhiuto. Siamo orgogliosi ci continuare a lavorare con lui nel solco del lavoro fatto da un’altra grande persona che manca a tutti, che è Jole Santelli”, aggiunge.
Si finisce con l’Inno di Mameli, con i tre leader del centrodestra. Meloni, Tajani e Salvini, sul palco di Lamezia Terme nella foto di gruppo con il candidato alla presidenza Roberto Occhiuto al termine di un pomeriggio di idee, proposte, slogan e applausi in vista del voto di domenica. Il viaggio in aereo con Schlein, stesso volo stessa destinazione, la Calabria, non ha indotto Giorgia Meloni ad abbassare i toni, nel comizio che ha chiuso la serata: “Siamo un’altra Italia, rispetto all’Italietta di prima, nel mondo si parla del nostro miracolo, siamo sulla strada giusta grazie a voi. La maggioranza silenziosa ci chiede di andare avanti, e fare il meglio per questa nazione, oggi come ieri quella fiducia non verrà mai tradita”, è la prima standing ovation che arriva alla premier, dopo gli interventi di Salvini, Tajani e Occhiuto. Ma Meloni centra anche i temi della Calabria, “qui Occhiuto ha acceso la luce“, poi annuncia investimenti, difende il progetto del Ponte sullo Stretto e la fine del commissariamento della sanità calabrese, alla faccia dei veleni di Tridico e della Schlein.
In Calabria la Meloni esalta il lavoro del governo e lancia Occhiuto
Meloni parla a braccio, come sempre, ride quando le arrivano incoraggiamenti, perfino suggerimenti – “Aò, state a fà voi il comizio” – ma parte dall’analisi dei contesti internazionali. “Ho sempre pensato però che le grandi crisi possano portare anche grandi opportunità penso che questa nazione possa dimostrare al mondo che l’Italia è tornata, seria, credibile, leale, non supina, molto diversa da quella conosciuta in passato. E’ un’altra Italia quella che vede il mondo, io cammino a testa alta nel mondo, perché rappresento l’Italia”. “Strada giusta” è quella presa sule riforme, “strada nuova” è quella imboccata – su tutto – dal governo. “Quattro anni fa vi avevamo proposto a cambiare un destino che troppi consideravano segnato. Insieme abbiamo iniziato a scrivere una storia nuova, ci siamo rimboccati le maniche noi e voi e dimostrato una cosa che dico spesso, un declino non è mai un destino ma una scelta. E se decidi di invertire questa scelta potresti avere soddisfazioni. Sono quelle che ci siamo presi in questi anni e ce ne prenderemo di più nei prossini cinque anni con Roberto Occhiuto”.
Un colpo all’Italia, con orgoglio, sulle riforme, un altro alla Calabria, a cui promette tanto: “Andremo avanti sul premierato, andremo avanti sull’Autonomia per responsabilizzare le classi dirigenti, andremo avanti sulla riforma della giustizia e non contro la magistratura ma per liberare la magistratura dalla malapianta delle correnti politicizzate: la vogliamo liberare dalla politica”. “C’è ancora tantissimo lavoro da fare ma la strada è quella giusta. Per un fisco giusto, per una società amica della famiglia, per la libertà educativa, per la rivoluzione digitale anche in territori come questo, per sostenere il made in Italy, per abbassare il costo dell’energia, per un Piano casa che dia alle giovani coppie case a prezzi calmierati. Questo è il lavoro che vogliamo portare avanti”.
Applausi, coretti, il copione di una festa, in vista del voto. Meloni spesso ironizza sulla sinistra: “Andatevi a fare un giro sulla stampa estera racconta cose che la stampa italiana ha difficoltà a raccontare, perché oggi sulla stampa estera si parla di miracolo italiano, dicevano che sarebbe crollata la borsa, già facevano la lista dei ministri tecnici: la borsa italiana è ai massimi, il famigerato spread è ai minimi, i nostri titoli di stato sono richiestissimi e abbiamo attratto investimenti esteri per 80 miliardi di euro, tutti vogliono investire in Italia perché è considerata seria e credibile”.
Ed ecco la Calabria. “Presto la faremo uscire dalla gestione commissariale, se lo merita”. E aggiunge: “Vedere Elly Schlein che fa la campagna elettorale in Calabria girando per gli ospedali a certificare i fallimenti dei governi regionali di sinistra che noi stiamo cercando di recuperare fa sorridere, ma vedere che lo faccia Giuseppe Conte che aveva nominato commissari (alla sanità, ndr) imbarazzanti, che hanno fatto vergognare l’Italia intera, è quasi offensivo”. Poi c’è il Ponte sullo Stretto, e qui Meloni scatena la platea: “Dice la sinistra che c’è un problema di criminalità, bene; ma tu combatti la criminalità, non l’infrastruttura!”. C’è spazio per l’odio politico – “Con le parole non si scherza, possono diventare violente, à una storia che l’Italia ha già attraversato e non permetteremo che ritorni” – ma anche per le politiche assistenzialiste della sinistra che hanno condannato all’assistenzialismo: “Questa terra non chiede di essere mantenuta dalla politica ma di essere messa in condizione di competere ad armi pari per dimostrare il suo valore. Ma tanto non la capiscono la lezione, hanno candidato il padre reddito di cittadinanza. E ora arriverà il reddito di regionalanza? Loro vi vedono così, come persone che non sanno o non vogliono mettersi in gioco, noi vi vediamo come un popolo fiero che non vuole dipendere dai partiti e non si fa prendere in giro ma chiede rispetto e risposte dalla politica”. Invece “il Sud è locomotiva d’Italia mentre la sinistra, è andata all’attacco la leader di Fdi, con la sua mentalità ha voluto spaccare l’Italia in due proponendo “come unica soluzione la paghetta di Stato”.
Si chiude con l’analisi di una stabilità riconosciuta da tutto il mondo: “Quando siamo arrivati al governo hanno detto: ‘Il governo Meloni cadrà dopo sei mesi’. Siamo attualmente il quarto governo più longevo della storia della Repubblica italiana, quarto su 68 governi in ottant’anni di Repubblica. Fra poche settimane diventeremo il terzo, e quando diventeremo il terzo la sinistra scoprirà che i tre governi più lunghi della storia d’Italia erano tre governi di centrodestra”. Ed ancora, sui migranti: “Se qualcuno pensa di fermarci su questo sbaglia di grosso: non c’è giudice, non c’è politico che ci possa impediremo di fare quello che gli italiani ci hanno chiesto di fare”.
Salvini e Tajani scatenano il pubblico
”Fate arrivare fino alla Schlein l’applauso di Lamezie Terme. In Calabria vedo esattamente lo stesso clima delle Marche… Ho ascoltato Roberto con emozione. Veniamo da una vittoria nelle Marche e io vedo qui esattamente lo stesso clima. Noi stiamo parlando di vita reale, di come migliorare la sanità delle scuole dei nostri ragazzi delle nostre imprese delle nostre strade gli altri o attaccano insultano criticano…”, aveva detto Matteo Salvini dal palco di Lamezia Terme. “Mi piacerebbe che noi non ci limitassimo a vincere, mi piacerebbe che noi stravincessimo, che riuscissimo a inondare la Calabria di fiducia e amicizia. Per dimostrare che i calabresi che amano la Calabria, che ce l’hanno sul cuore, sono la stragrande maggioranza”, erano state le parole di Roberto Occhiuto, presidente uscente della Calabria al comizio unitario del centrodestra a Lamezia Terme in sostegno della sua ricandidatura. “Noi vinceremo 2-0. L’1 a 0 l’abbiamo fatto ieri: il primo tempo è finito, adesso stiamo giocando il secondo tempo. Noi chiediamo di rieleggere Roberto perché Roberto ha governato bene e ha sempre mantenuto un dialogo e confronto con il governo nazionale”, le frasi del leader di Fi, Antonio Tajani.