
Le provocazioni non funzionano
Fini manda ai matti la Gruber: “Non rispondo a domande stupide”. Scintille su Gaza, Meloni, Flotilla, lei gli toglie la parola (video)
L'ex presidente della Camera non recita a soggetto sul canovaccio anti governativo della conduttrice. E lei va su tutte le furie, contraddetta su ogni tema
Scintille tra Lilli Gruber e Gianfranco Fini ad “Otto e mezzo”. L’ospite non segue il copione della conduttrice, che vorrebbe “utilizzarlo” in chiave anti Meloni, e le lo insulta, si stizzisce, lo interrompe, lo “bullizza” per tutta la durata del programma. Non vuole sentir ragionamenti di sorta su Gaza, Israele, Flotilla da parte dell’ex presidente della Camera, dunque lo provoca a più riprese. L’ex leader di An ha ha risposto in diretta alle provocazioni della Gruber sulla questione del riconoscimento dello Stato palestinese. Alla domanda sulla posizione attuale dell’Italia, Fini ha reagito infastidito: “Lei si diverte a chiedermi semplicemente giusto o sbagliato, ma bisogna fare un’analisi”. Lo schema Gruber stavolta non funziona. Serataccia per la conduttrice del talk show preserale di La7.
Fini non recita “a soggetto” e la Gruber va in tilt
Momento di forte tensione quando Gruber sbotta: “Perché è venuto in questa trasmissione?”, sbotta la conduttrice. “Perché lei mi ha invitato”, ha replicato glaciale Fini: “E io sono qui a dire quello che penso io, non quello che pensa lei. Ma la risolviamo dopo in privato…”. Lilli è in crisi evidente. Fini poi con difficoltà, tra un’interruzione e l’altra, uno sguardo al cielo e l’altro, ha chiarito la sua posizione: “Sono pro al riconoscimento dello Stato palestinese, ma oggi sarebbe un gesto simbolico. Non c’è una leadership palestinese con cui Israele possa interfacciarsi. Non si possono liquidare questioni serie con alzate di spalle”, sottolineando la complessità del contesto internazionale.
Duello “rusticano” Gruber- Fini su Gaza, Flotilla, Meloni
Non è quello che si attende la conduttrice, visibilmente infastidita. Quando il discorso si fa per lei insostenibile gli toglie la parola in modo brusco. “La destra non è mai stata contro il diritto dei palestinesi ad avere la loro patria – ricorda Fini– e Giorgia lo sa benissimo. Riconoscere lo stato palestinese è un dovere, ma attenzione al contesto in cui accade. Farlo in questo momento è un gesto fortemente simbolico. Ma attenzione a un possibile rimbalzo negativo di un provvedimento giusto“. Lei insiste, vorrebbe che l’ospite usarre al parola “genocidio”, ma lui la fa arrabbiare invitandola ad andare oltre la questione meramente lessicale: “Su Gaza, che sia genocidio o strage di massa – ha sottolineato – non mi impicco alle parole, ma dobbiamo cercare di porre rimedio”.
E riguardo alla Flotilla manda Gruber in tilt. “Non userei il verbo ‘attaccati’, era più un’azione di disturbo. La loro è un’iniziativa umanitaria lodevole, ma chiaramente con insegne di tipo politico, e non ci trovo nulla di male. Aiutare è un dovere morale e politico. Non drammatizziamo tutto ciò che accade. Come i cortei, ci possono essere cialtroni”. Per quanto riguarda invece il clima che si respira in Italia, “in questo momento non vedo nel Paese un clima da anni di piombo. Li ho visti, li ho vissuti, amici sono morti. Oggi si è qualitativamente abbassato il livello del dibattito politico, tanto a destra quanto a sinistra; sembra regredita. Non evocherei mai le Brigate rosse, come mi auguro che nessuno a sinistra evochi stragi fasciste”.
“Domande stupide, ci vogliono analisi…”
Sul fronte Usa, spiega ancora Fini, “non conoscevo Charlie Kirk. Sono ignorante, non ne avevo mai sentito parlare. Non so cosa ci sia di sbagliato ricordare una persona che è stata assassinata, anche alla Camera e a prescindere dal colore politico” ,afferma in riferimento alle isterie inscenate dalle opposizioni di casa nostra in Parlamento. Sulla premier dà torto alla Guber: “Non vedo un appiattimento di Meloni su Trump o Netanyahu. La politica internazionale si fa con gli atti concreti”. “Sono sempre stato con il presidente del Consiglio e la voterò ancora“, assicura l’ex presidente della Camera che però precisa: ”Su alcune questioni ha una sensibilità diversa dalla mia. Ad esempio, su Trump; il suo discorso all’Onu è stato imbarazzante”. Poi la chiusura in un crescendo rossiniano. Lei: “Ha rapporti con Meloni? “Non rispondo a domande stupide. Ho creato i miei figli e nessun altro. Meloni è figlia di una storia politica e di nessun altro“, la replica a muso duro. Serataccia… Lei insiste, e a lui cadono le braccia… Botta e risposta memorabile…