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È morto Giorgio Armani, il re della moda aveva 91 anni. Icona universale di stile e genio italiano nel mondo

Un gigante del made in Italy

È morto Giorgio Armani, il re della moda aveva 91 anni. Icona universale di stile e genio italiano nel mondo

Si è spento oggi a Milano lo stilista piacentino. Ha lavorato fino agli ultimi tempi dedicandosi all’azienda fondata 50 anni fa e alle sue collezioni. Meloni: "Un lavoratore instancabile, un simbolo dell'Italia migliore. Grazie di tutto"

Cronaca - di Sara De Vico - 4 Settembre 2025 alle 16:22

È morto oggi a Milano Giorgio Armani, il re della moda aveva 91 anni. A comunicarlo è il suo team. “Con infinito cordoglio – si legge in una nota – il gruppo Armani annuncia la scomparsa del suo ideatore, fondatore e instancabile motore”. Il Signor Armani, “come è sempre stato chiamato con rispetto e ammirazione da dipendenti e collaboratori, si è spento serenamente, circondato dai suoi cari. Infaticabile, ha lavorato fino agli ultimi giorni, dedicandosi all’azienda, alle collezioni, ai diversi e sempre nuovi progetti in essere e in divenire”.

È morto Giorgio Armani, gigante della moda made in Italy

Negli anni, sottolinea il suo entourage, “Giorgio Armani ha creato una visione che dalla moda si è estesa a ogni aspetto del vivere, anticipando i tempi con straordinaria lucidità e concretezza. Lo ha guidato un’inesauribile curiosità, l’attenzione per il presente e le persone. In questo percorso ha creato un dialogo aperto con il pubblico, diventando una figura amata e rispettata per la capacità di comunicare con tutti. Sempre attento alle esigenze della comunità, si è impegnato su molti fronti, soprattutto verso la sua amata Milano”.

Cinquant’anni fa la nascita della azienda, uno dei colossi della moda italiana

Tra i nomi più famosi della moda made in Italy nel mondo, esattamente 50 anni fa aveva fondato la Giorgio Armani. Un’azienda che oggi rappresenta uno dei colossi della moda italiana nel mondo con ricavi per 2,3 miliardi di euro e attività nei settori della moda, della ristorazione e dell’hotellerie. Qualche giorno fa aveva rilevato anche la storica Capannina di Forte dei Marmi. “La Giorgio Armani – ricorda infine la nota – è una azienda con cinquant’anni di storia, cresciuta con emozione e con pazienza. La famiglia e i dipendenti porteranno avanti il Gruppo nel rispetto e nella continuità di questi valori”. L’ultimo messaggio di Giorgio Armani è affidato ai social.  “Il segno che spero di lasciare – si legge sulla pagina Instagram – è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e la realtà. E’ da lì che tutto comincia”. E la firma “Giorgio Armani”. I funerali del grande stilista piacentino, per sua espressa volontà,  si svolgeranno in forma privata. La camera ardente sarà allestita a partire da sabato 6 settembre e sarà visitabile fino a domenica 7 settembre a Milano presso l’Armani/Teatro.

Meloni: un’icona, un simbolo dell’Italia migliore, grazie di tutto

Tanti i messaggi di cordoglio, di affetto e le testimonianze di chi ne ha apprezzato il talento e l’amicizia. “Ci lascia a 91 anni Giorgio Armani. Con la sua eleganza, sobrietà e creatività ha saputo dare lustro alla moda italiana e ispirare il mondo intero”. Così la premier Giorgia Meloni sui social. “Un’icona, un lavoratore instancabile, un simbolo dell’Italia migliore. Grazie di tutto”. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani lo definisce un talento senza tempo. “Un visionario della moda, un interprete raffinato dell’eleganza e della bellezza del nostro Paese”. “La moda, l’Italia e il mondo intero perdono un genio assoluto di eleganza, classe e stile. Un esempio – scrive il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli sui social – di laboriosità unito all’ingegno che ha portato lo stile italiano al suo massimo fulgore. Dire Armani non significava solo una griffe, ma significava classe, raffinatezza ed equilibrio”.

“Molto più di uno stilista, un personaggio cardine del secondo 900

Armani, che era nato a Piacenza nel 1934, a a giugno era stato a casa in convalescenza dopo essere stato ricoverato in ospedale a Milano e per questo, dopo oltre 50 anni, aveva dovuto rinunciare a presenziare la fashion week. Armani è stato molto più di uno stilista. È stato una figura cardine del secondo Novecento. Un uomo che ha rivoluzionato l’idea di eleganza. Con la sua estetica rigorosa ma fluida, con il suo gusto per la misura e per la raffinatezza mai ostentata.

Emblema di eleganza, fu soprannominato Re Giorgio dalla stampa inglese

Sull’appellativo “Re”, come era stato ribattezzato nel 1975 dalla stampa inglese,  amava scherzare “è vecchio di vent’anni – disse una volta – e mi piace proprio ma spero che non finiscano per chiamarmi  ‘Sua Santità’, sarebbe imbarazzante”.  Armani è stato un gigante del Made in Italy.  “Moda e stile sono la mia urgenza espressiva – raccontava in un’intervista – il mio lavoro e un magnifico mezzo per potersi esprimere”. Indimenticabile la sua “divisa”, per decenni sempre la stessa. Pantaloni scuri e maglietta girocollo blu. Armani nasce a Piacenza l’11 luglio 1934 e dopo gli studi al liceo scientifico Respighi, nel 1949 si trasferisce con la famiglia a Milano. Qui si iscrive alla facoltà di medicina dell’Università statale, Ma dopo tre anni interrompe gli studi per la chiamata dell’esercito. Al rientro nel capoluogo lombardo trova lavoro come vetrinista e commesso per la Rinascente, dove lavora fino al 1965. Poi viene assunto da Nino Cerruti per ridisegnare la moda del marchio Hitman.

Dagli esordi alla Rinascente all’exploit mondiale degli anni 80

La prima collezione è del 1975, anno in cui sfila al Pitti e poi, con il compagno di vita Sergio Galeotti (che morirà a 40 anni, appena 10 anni dopo) fonda l’azienda che porta il suo nome. È  negli anni Ottanta, però, che la carriera decolla a livello mondiale. Anche merito degli abiti che hanno vestito Richard Gere in American Gigolò, che Oltreoceano gli valgono fama e gloria. Il successo è planetario. Time lo mette in copertina tutte le star lo cercano.

La sua giacca destrutturata un’icona universale di stile unisex

Veste regine, attrici, donne in carriere e principesse. La sua giacca destrutturata, tutta d’un pezzo ma anche sensuale, diventa icona universale di stile unisex. Non si ferma a un’etichetta sola ma si dedica anche all’alta moda con la Giorgio Armani Privé, reinventa il casual con Emporio Armani (che include la sportiva EA7), dà vita alla sua anima young con Armani Jeans, Armani Junior e Armani Exchange. Visionario e inarrivabile, Armani è stato forse l’ultimo grande ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Il suo impegno ha sconfinato anche nello sport, e nella sua amatissima Olimpa Milano, la squadra di pallacanestro di cui è stato proprietario dal 2008. L’eleganza – diceva –  “non è farsi notare ma farsi ricordare”.

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di Sara De Vico - 4 Settembre 2025