
Magnitudo 6
Devastante terremoto in Afghanistan: città distrutte e oltre 800 morti. Si scava a mani nude (Video)
Allo stato attuale si contano quasi 3mila feriti, gli ospedali sono al collasso e i talebani lanciano appelli per un supporto internazionale: «Ne abbiamo bisogno, perché qui tante persone hanno perso la vita e la casa»
Un sisma di magnitudo 6 ha colpito l’Afghanistan orientale nella notte, radendo al suolo interi villaggi e lasciando dietro di sé un bilancio drammatico: al momento più di 800 vittime e almeno 2.800 feriti. A confermarlo è stato il portavoce dell’amministrazione talebana Zabihullah Mujahid, mentre da Kabul giungono richieste di solidarietà rivolte alla comunità internazionale. «Ne abbiamo bisogno, perché qui tante persone hanno perso la vita e la casa», ha detto a Reuters Sharafat Zaman dal dicastero sanitario nella Capitale.
La catastrofe
Il terremoto si è verificato poco prima della mezzanotte, a una profondità di 10 chilometri, con epicentro nella provincia di Kunar. Le scosse hanno provocato il crollo di abitazioni in fango e pietra disseminate sui pendii montuosi, isolando villaggi già fragili. Tre centri abitati sono stati completamente distrutti, mentre altri hanno riportato danni gravissimi. Secondo i dati ufficiali, 610 persone sono morte solo a Kunar e 12 nella vicina Nangarhar.
La corsa contro il tempo
Le immagini diffuse da Reuters, Associated Press e dalle tv mediorientali mostrano uomini e donne scavare tra le macerie a mani nude per salvare eventuali superstiti. Elicotteri militari hanno evacuato centinaia di feriti verso ospedali già sovraffollati. Il ministero della Difesa ha parlato di 40 voli di soccorso, con 420 tra feriti e deceduti trasportati dalle aree colpite. I bambini sono in lacrime.
«Tutte le nostre squadre sono state mobilitate per accelerare l’assistenza, in modo da fornire un sostegno completo e totale», ha dichiarato il portavoce del ministero della Sanità Abdul Maten Qanee. Le priorità restano assistenza medica, distribuzione di cibo e sostegno logistico.
@gmanews TW: Sensitive content showing earthquake mass casualties A helicopter carries casualties of the magnitude 6 earthquake in Afghanistan to Nangarhar airport. More than 800 people were killed and over 2,800 injured in one of Afghanistan’s worst earthquakes, Afghanistan government spokesperson said on Monday, September 1. COURTESY: AFGHANISTAN GOVERNMENT HANDOUT via Reuters
L’appello di Kabul, la risposta Ue
«Finora nessun governo straniero si è fatto avanti per fornire supporto alle operazioni di soccorso o di assistenza», ha ammesso un portavoce del ministero degli Esteri.
Eppure, l’Europa ha inviato i primi segnali. Hadja Lahbib, commissaria europea per la gestione delle crisi, ha scritto su X: «Tragiche notizie dall’Afghanistan. Sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutte le persone colpite. Il team della Protezione civile dell’Ue è sul campo e i nostri partner sono pronti a fornire assistenza immediata».
Il Segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha annunciato che la missione delle Nazioni Unite in Afghanistan «si sta preparando a fornire aiuto alle popolazioni colpite dal sisma». Dalla Cina, un portavoce del ministero degli Esteri ha dichiarato che Pechino è pronta a sostenere il Paese «secondo le necessità e nei limiti delle proprie capacità».
Una crisi dimenticata
La tragedia si innesta su un contesto già segnato da crisi profonde. Dopo la presa di potere dei talebani nel 2021, gli aiuti internazionali — principale fonte di entrate statali — sono stati drasticamente ridotti. Secondo le Nazioni unite, quest’anno i fondi umanitari ammontano a 767 milioni di dollari, contro i 3,8 miliardi del 2022.
Più della metà della popolazione necessita oggi di assistenza urgente. Le restrizioni imposte alle donne, comprese quelle che operano nel settore umanitario, hanno ulteriormente incrinato i rapporti con i donatori internazionali.
La terra che non smette di tremare
Tuttavia, non è la prima volta che l’Afghanistan affronta una catastrofe simile. Nel 2022 un terremoto di magnitudo 6,1 aveva provocato un migliaio di vittime nella regione orientale. Molti villaggi colpiti allora sono ancora in fase di ricostruzione e parte della popolazione vive in rifugi temporanei.
Il Paese, situato tra le placche tettoniche indiana ed eurasiatica, rimane tra i più vulnerabili al rischio sismico. Oltre alla devastazione materiale, il sisma rischia di aggravare ulteriormente l’isolamento politico e la scarsità di cibo che già tengono l’Afghanistan in bilico.