
L'importanza delle Stem
Dagli ingegneri ai matematici: quali sono e saranno le figure più cercate dalle aziende italiane
Il nostro mercato del lavoro ha bisogno di laureati in materie tecniche e scientifiche. Oggi la richiesta è superiore all'offerta, ma la strategia messa in campo dal governo per invertire la tendenza sta dando i suoi frutti
Le imprese italiane cercano ingegneri, informatici, economisti e matematici, ma anche diplomati tecnici e periti meccanici. Non è una semplice lista, ma una vera e propria esigenza per rispondere ai mutamenti che stanno cambiando il mondo del lavoro. Dal 2025 al 2029 le nostre ditte avranno bisogno di assumere almeno 2 milioni e 300mila lavoratori, mentre per i successivi 5 anni si parla di numeri ancor più alti, con cifre che si aggirano sui 3 milioni e 300mila impieghi da coprire. In base alle previsioni di Excelsior Unioncamere, riportate in anteprima dal Sole 24 ore, ogni anno le aziende dovranno assumere 250mila giovani tra laureati e diplomati negli istituti tecnologici superiori, oppure Its academy. Ma questo compito non sarà facile, perché in Italia il tasso di denatalità è ai massimi storici e i giovani da formare sono pochi.
L’impegno del governo per le aziende passa anche dalla formazione
Il governo Meloni sta investendo molto sul settore scientifico e tecnologico, proprio per la rilevanza che ricopre nel mercato del lavoro. Nel 2024, come ha precisato la deputata di Fratelli d’Italia Marta Schifone, i fondi destinati al bando sulle discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica ndr) sono passati da «da 2 a 4 milioni di euro grazie a un ulteriore stanziamento disposto dal Dipartimento per le pari Opportunità della presidenza del Consiglio». Un raddoppio che ha rimarcato la particolare attenzione dell’esecutivo «a questo tema strategico per il futuro dell’Italia». Anche per il settore della difesa, le materie scientifiche e matematiche sono un «dominio strategico», come ha sottolineato il sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti.
Le imprese italiane hanno bisogno di laureati Stem
L’investimento per favorire lo studio delle materie Stem è fondamentale per dare una risposta alla mancanza di ingegneri, matematici e scienziati in generale, che secondo le stime potrebbe attestarsi tra i 9mila e i 18mila laureati. Anche per la formazione tecnico-professionale si calcola che sarà impossibile assolvere a tutte le richieste di lavoro, con una mancanza che si aggirerebbe tra i 6mila e i 32mila profili all’anno. Peraltro, i settori più in affanno saranno quelli della meccanica, la finanza, il marketing o ancora la logistica. Nonostante le previsioni iniziali, lo scenario non è poi così pessimistico: secondo Tgcom24, qualcosa si sta già muovendo nell’ambito degli stanziamenti compiuti con il Pnrr e anche grazie a un maggior numero di iscritti negli atenei universitari Stem. A proposito del campo militare, come anticipato da Isabella Rauti, «l’esercito italiano sta avviando una sperimentazione per aggiungere un indirizzo di Scienze applicate».