
Schlein arriva in ritardo...
Assassinio di Charlie Kirk tra orrori e silenzi: applausi dai banchi della sinistra europea. Bignami: “Ringrazio Dio di non essere come loro”
Morire a 31 anni per le proprie idee, per la libertà di esprimere la propria visione del mondo, è un destino atroce. Leader di tutto il mondo esprimono sgomento per l’uccisione di Charlie Kirk tranne Elly Schlein ci ha messo un po’. Dalle 21 di mercoledì fino a questo momento – sono le 14 nel momento in cui stiamo scrivendo-. La segretaria del Pd si è degnata di esprimere “sconcerto” dopo un bel po’. La leader del primo partito di opposizione, secondo partito in Italia è intervenuta dopo che negli Usa erano abbondantemente intervenute personalità pure distanti anni luce dal pensiero conservatore: come l’ex presidente Obama, o come Kamala Harris, che hanno espresso il loro sgomento per la ferita che l’altra sera ha sfregiato la democrazia.
Elly Schlein del giorno dopo su Kirk
Laconica Elly: “L’uccisione di Charlie Kirk è drammatica e scioccante. In una democrazia non può e non deve trovare alcuno spazio la violenza politica, che va sempre condannata in modo netto a prescindere dalle idee di chi colpisce”. Erano intervenuti prima di lei con ben altra gravitas e pietas altra gravitas il premier inglese Starmer, quello canadese; persino attori, come Mel Gibbson e Arnold Swarzenegger. La sinistra italiana ha dimostrato anche in questa occasione tragica il suo nanismo politico e umano. Intanto su molti siti prosegue la “mostrificazione” di Charlie Kirk dipinto in senso dispregiativo: “estremista trumpiano”. “Antiabortista”. In tv il matematico Giorgio Odifreddi su La 7 ha dichiarato che “chi semina vento raccoglie tempesta”; peggio ancora un tweet “mostruoso” di Alain Friedman (“La violenza in America cresce grazie a lui”). Elly si è salvata in extremis, Italia viva aveva condannato ancor prima di Schlein ma gli altri? Avs, M5S, sempre pronti a fare esposti, a scendere in piazza per chinque oggi tacciono.
Omicidio Kirk, Fidanza: “Al Parlamento europeo la sinistra ha applaudito…”
Non solo. L’uccisione barbara di Kirk, avvenuta durante un dibattitto all’università all’insegna del dialogo, avrebbe richiesto un momento di raccoglimento, di riflessione. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia (Ecr) al Parlamento europeo lo aveva chiesto. Inutilmente. “Il mancato minuto di silenzio in aula per la brutale uccisione del giovane attivista conservatore Charlie Kirk rappresenta una brutta pagina per le istituzioni europee. Presunti motivi procedurali dovrebbero lasciare il campo in momenti gravi come questi. Ed è grave il doppio standard: in passato, infatti, la presidenza del Parlamento europeo ha concesso minuti di silenzio in situazioni analoghe, come avvenne nel 2020 in ricordo di George Floyd”.
Omicidio Kirk, Bignami: “la sinistra non dice una parola, non cambierà mai…”
“Ancora più scioccanti sono stati gli applausi arrivati dalla sinistra al momento dell’annuncio della presidenza: come se la morte di Kirk e il suo mancato ricordo potessero essere motivo di compiacimento. È un fatto indegno, che mostra il volto disumano e ideologizzato di una certa sinistra europea. Hanno perso il senso della misura e soprattutto quello dell’umanità. È evidente che per alcuni il rispetto tanto predicato vale solo quando le vittime appartengono a una certa parte politica”. Severo Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di FdI: “Uccidono un ragazzo, padre di due bimbi e la sinistra non dice una parola perché era di destra. Non cambieranno mai. Rimangono impregnati di odio, livore, rancore. Ringrazio Dio di non avermi creato come loro”, scrive su X. L’uccisione dell’attivista di destra americano conferma che spira un vento caldo di conformismo violento.
Rampelli: “Mi riporta il cuore a tanti anni fa…”
Il Vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, entra nel cuore del problema: “L’uccisione di Charlie Kirk non può lasciare indifferenti. Un ragazzo di 31 anni, colpevole soltanto di avere idee diverse e di destra. Mi riporta il cuore a tanti anni fa. Quando queste storie in Italia erano quotidiane, figlie di una democraticità parolaia ma di una intolleranza quotidiana reale e violenta, non di rado omicida. Il suo assassinio toglie il padre a due bambini e il marito alla moglie. Non colpisce un’idea che al contrario si rafforzerà, ma costringe nel lutto eterno e ingiusto un’altra famiglia. Triste destino – prosegue Rampelli- un grande difensore della libertà di parola ucciso durante un dibattito pubblico tra i ‘democratici’ in un campus universitario dello Utah”.
“Kirk, il coraggio durante l’egemonia woke”
“Anche la Germania comunista si auto definiva ‘democratica’: andrebbe una volta per tutte definito questo precetto, senza permettere a chicchessia di usarlo per propria convenienza”. Conclude amaramente: “Questo barbaro assassinio sconvolge tutti coloro che credono davvero nella democrazia. In particolar modo tutto il mondo giovanile che lo amava e seguiva. Durante l’egemonia culturale della sinistra woke, Charlie Kirk affermava con fermezza che l’uomo è uomo e la donna è donna. Aveva il diritto di farlo. Citando Chesterton, ‘spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi d’estate’. Al posto delle spade ideali, il linguaggio d’odio e le armi da fuoco hanno conquistato la scena politica americana”.