
Violenti rossi al bando
“Antifa inserito nella lista dei gruppi terroristici”: Orban segue l’esempio di Trump e firma il decreto per l’Ungheria
Il premier ungherese Viktor Orbán ha mantenuto la promessa di colpire il movimento Antifa, seguendo l’esempio di Donald Trump negli Stati Uniti. Nella giornata di ieri Budapest ha pubblicato una nuova lista di organizzazioni e individui etichettati come “terroristi”, che prevede sanzioni come il congelamento dei fondi e delle risorse economiche, restrizioni sulle transazioni finanziarie, oltre a divieti di ingresso e possibili espulsioni.
Orban: “Non sono attivisti ma una rete terroristica”
In questa prima fase l’Ungheria ha inserito soltanto due realtà: un gruppo Antifa non meglio specificato e il collettivo di estrema sinistra tedesco Hammerbande, accusato dalla procura federale tedesca di aver partecipato ad aggressioni contro presunti estremisti di destra a Budapest nel febbraio 2023. “È giunto il momento che anche in Ungheria si classifichino organizzazioni come Antifa tra i gruppi terroristici, seguendo l’esempio americano”, aveva annunciato Orbán a inizio mese.
Con un post su X, il premier ungherese ha ribadito la misura adottata anche attraverso la comunicazione social. “Antifa non è un gruppo di attivisti, è una rete terroristica. Abbiamo ufficialmente designato Antifa come organizzazione terroristica e redigeremo un elenco nazionale di gruppi vietati. L’Ungheria consegnerà i terroristi alla giustizia e adotterà le misure più severe per garantire la sicurezza del nostro Paese e dei nostri cittadini”.
Antifa fuorilegge negli Usa: Trump manda la guardia nazionale a Portland
“Su richiesta del Segretario alla Sicurezza Interna, Kristi Noem, sto ordinando al Segretario alla Guerra, Pete Hegseth, di fornire tutte le truppe necessarie per proteggere Portland, devastata dalla guerra, e tutte le nostre strutture ICE sotto assedio a causa degli attacchi di Antifa e di altri terroristi interni. Autorizzo inoltre l’uso della forza massima, se necessario”. È quanto annuncia il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post sul social Truth.
All’inizio di settembre, Trump aveva descritto la vita a Portland come “come vivere all’inferno” e aveva dichiarato di star valutando l’invio di truppe federali, come ha recentemente minacciato di fare per combattere la criminalità in altre città, tra cui Chicago e Baltimora. Durante l’estate ha dispiegato la Guardia Nazionale a Los Angeles e nell’ambito della sua operazione di controllo dell’ordine pubblico nel Distretto di Columbia. Nel Tennessee, Memphis si sta preparando all’arrivo delle truppe della Guardia Nazionale e ieri il governatore repubblicano Bill Lee ha dichiarato che faranno parte di un aumento delle risorse per combattere la criminalità nella città. EST NG01 ipz 271717 SET 25