
L'offesa alla religione
“Allah è lesbica, l’Islam è fascista”: femminista marocchina condannata a due anni e mezzo di carcere
La maglietta era provocatoria, ma in Marocco l’hanno considerata offensiva. Con l’Islam, si sa, non si scherza e non si ironizza. Ecco perché la psicologa Ibtissam Lachgar è finita nel mirino della giustizia di Rabat ed è stata condannata a due anni e mezzo di carcere. La foto, scattata a Londra, con una maglietta con la scritta “Allah è lesbica” indossata nel corso del festival Lgbt Women Create!, evento dedicato ad artiste e attiviste perseguitate anche sul fronte gender, è stata considerata un elemento di accusa a carico della donna, che sotto alla foto aveva espresso critiche anche scritte contro la religione islamica: “Ci stancate con le vostre assurdità religiose, le vostre accuse. Sì, l’islam è fascista, fallocratico e misogino”.
Cofondatrice del Movimento alternativo per le libertà individuali, da anni costruisce la propria battaglia contro i tabù sociali e religiosi. Nel 2013 organizzò un “kiss-in” a Rabat per protestare contro l’arresto di due adolescenti accusati di essersi baciati in strada. Laureata in psicologia a Parigi, è una figura conosciuta anche in ambienti internazionali. Difficilmente andrà in carcere, considerato che vive all’estero.