
Bella pagina di storia
“Volevo bene ad Anna Maria Mussolini”: la compagna Castellina rievoca su La7 l’amicizia con la figlia del Duce (video)
"Ero con lei quando arrestarono il padre dopo il Gran Consiglio del Fascismo. E' stata lei ad insegnarmi un po' di politica"
Luciana Castellina, storica esponente di sinistra, è stata ospite di In Onda su La7 nella puntata del 19 agosto. Scrittrice e giornalista, protagonista della vita della sinistra italiana dai tempi del Pci. Classe 1929,femminista storica, ex militante e deputata del Pci, tra le fondatrici del Manifesto, ma anche voce critica della sinistra, ha ricordato una pagine della sua infanzia con molta semplicità e tenerezza: la sua amicizia sincera con Anna Maria Mussolini, figlia del Duce. “Le volevo bene”.
Luciana Castellina rievoca l’amicizia sincera con la figlia del Duce
In una puntata con ospiti imbarazzati nel commentare il successo diplomatico italiano nel vertice della Casa Bianca; e per questo orientati ad attaccarsi solo al fuori onda della premier sul suo rapporto con la stampa, Castellina è stata invitata per ricordare la figura di Enrico Berlinguer. Successivamente, quasi imbarazzata, la conduttrice Marianna Aprile le chiede di ricordare un frammento di vita personale durante gli anni del fascismo. Forse pensando di metterla in difficoltà. “Come ha vissuto quel cortocircuito di essere una donna di famiglia antifascista con una compagna di banco figlia de Duce”, le chiede. Castellina risponde evidenziando nel racconto che nessun cortocircuito c’è stato anzi. Ne viene fuori una bella pagina di storia e di amicizia. Ultima figlia di Benito Mussolini e di Rachele Guidi, a sei anni fu colpita da una grave forma di poliomielite virale che le procurò problemi permanenti. Morì il 25 aprile 1968 all’età di soli 38 anni.
Castellina: “Anna Maria Mussolini mi ha insegnato la politica”
“Io volevo bene ad Anna Maria. Era molto simpatica. Ho sempre affermato che mi ha insegnato un po’ di politica: ossia che non è sempre un monolite ma è fatta di tante contraddizioni. Eravamo insieme alle medie, c’era già al guerra. Una volta disse al professore: ‘perché ho preso 8 e la mia compagna 4? Eppure le assicuro che ho copiato tutto da lei’…”. Poi ricorda un momento drammatico: “Era il 25 luglio del ’43. Eravamo a Riccione a Villa Mussolini a giuocare a tennis. Arriva una guardia del corpo addetta alla famiglia Mussolini Avevano arrestato il padre dopo la seduta del Gran Consiglio. Rimanemmo sconcertate: ‘Anna Maria deve andare via subito’. dissero. La portarono via. Il giorno dopo ho iniziato a scrivere il mio diario politico”. Una testimonianza affettuosa e senza acredine.