
Il contrattacco ironico
Vannacci denunciato dagli animalisti per la cernia postata su Fb. Il generale rilancia: “L’ho anche mangiata”
"Sono un "cernivoro" con l'aggravante sessista perché ho mangiato una cernia e non un 'cernio'": L'euroseputato della Lega si tuffa nell'agone polemico: Denuncerete anche i pescivendoli?
Vannacci e la cernia appena pescata e dunque agonizzante, postata con il commento: “Questa è la faccia della sinistra alle prossime elezioni!” si tira dietro un’ondata di polemiche. La mossa social di Ferragosto ha suscitato l’ilarità ma anche l’ira funesta degli animalisti che hanno reagito. Così il generale Vannacci, vicesegretario della Lega, è tornato a postare: “L’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (protetta dalla sinistra) annuncia l’invio di un esposto alla procura di Cagliari: ‘con la richiesta di indagare per il reato di maltrattamento di animali ai sensi dell’articolo 544 del codice penale’. Fotografare o riprendere un pesce pescato e già morto per embolia al momento del suo affioramento è, secondo i forsennati protettori del creato, un maltrattamento”.
Vannacci e la cernia, animalisti furibondi…
Vannacci si diverte nel cavalcare la polemica con ironia: “Aggiungete all’esposto la denuncia per essere “cernivoro” poiché, in modo molto disumano e disgustoso quel pesce l’ho pure mangiato”, scrive postando la foto della cernia al forno. “E se proprio volete aggiungete l’aggravante del sessismo perché ho mangiato “una cernia” e non “un cernio”. Mi domando se i pescivendoli del mercato di San Benedetto non corrano lo stesso rischio”.
Vannacci si tuffa nella polemica: “Un esposto anche contro i pescivendoli?”
. Un lungo post su Facebook con cui l’eurodeputato risponde agli improperi degli animalisti (e non solo). Gli animalisti sono caduti nella rete. Pescare una cernia e poi mangiarla non è poi un peccato mortale. Per alcuni non sarà stato il massimo del fair play usare una cernia per sfottere la sinistra. Ma agli animalisti consiglieremmo di focalizzarsi sulle barbarie costanti contro gli animali – cani, gatti, capre- di cui pullulano le cronache. E’ tutto un po’ paradossale: l’associazione ha anche chiesto “scuse formali e pubbliche” al generale. E a rincarare la dose anche Lndc Animal Protection, secondo cui un politico non dovrebbe “umiliare un animale per lanciare un messaggio propagandistico”. Ci rendiamo conto? Come se la cernia, prima di finire in forno si fosse sentita umiliata…