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Ucraina, Trump verso la settima pace: dalla sua rielezione a novembre ha già fatto terminare sei conflitti

Un presidente per la pace

Ucraina, Trump verso la settima pace: dalla sua rielezione a novembre ha già fatto terminare sei conflitti

Esteri - di Gabriele Caramelli - 19 Agosto 2025 alle 15:27

L’obiettivo di Donald Trump, sin dall’inizio del suo secondo mandato, è quello di affermarsi come il “presidente della pace”, oltre che degli Usa. Dopo l’incontro nello Studio Ovale con i leader europei, a cui ha presenziato anche Giorgia Meloni, l’obiettivo di The Donald sembra più vicino che mai. Da Mosca sono arrivate notizie confortanti, visto che Vladimir Putin si è detto disponibile per un trilaterale con Volodymyr Zelensky, mentre gli Stati Uniti si preparano a ricoprire il ruolo di mediatori. Peraltro, il notevole impegno profuso da Trump nei conflitti internazionali rappresenta un ottimo biglietto da visita e una garanzia per il raggiungimento di una pace duratura anche nel continente europeo. Dopo l’arrivo del presidente americano alla Casa Bianca sono terminati sei conflitti più o meno gravi, che avrebbero potuto destabilizzare un’intera regione e nei casi peggiori anche il mondo intero.

Trump verso la settima pace: per ora c’è riuscito sei volte

Il conflitto tra Israele e Iran, uno dei più pericolosi fino a questo momento, è stato risolto anche grazie all’ingerenza americana. Trump, dopo aver bombardato la base nucleare di Fordow è riuscito ad ottenere una cessazione delle ostilità tra i Pasdaran e lo Stato ebraico, che rischiavano di destabilizzare ancor di più il Medio Oriente. Ma non solo, perché l’impegno profuso dal presidente americano è arrivato perfino nel conflitto tra India e Pakistan: la sua mediazione, di cui si è detto “orgoglioso”, ha portato a una tregua dopo meno di un mese. Vale lo stesso per le ostilità tra Egitto ed Etiopia, Congo e Ruanda, Serbia e Kosovo, Armenia e Azerbaigian e infine tra Thailandia e Cambogia. In quest’ultimo caso, The Donald è riuscito a ottenere dai due Paesi un “cessate il fuoco immediato e incondizionato” dopo alcuni di giorni di combattimenti.

La fine della guerra in Ucraina e il Nobel per la pace

Se Trump dovesse riuscire a terminare le ostilità tra Russia e Ucraina, la stima nei suoi confronti da parte dei leader mondiali potrebbe crescere ulteriormente. Sia il Pakistan che Israele hanno deciso di candidare Trump al Nobel per la pace: in particolare, il primo ministro ebraico Benjamin Netanyahu ha consegnato la lettera inviata da lui al comitato della premiazione al presidente americano, durante una visita a Washington. Un gesto che per alcuni dimostra deferenza, ma per altri è una grande forma di rispetto. 

La stima reciproca con i leader europei

Alcuni dei leader europei, ospitati alla Casa Bianca, hanno ricevuto i complimenti del presidente americano. Tra questi spicca Giorgia Meloni che, come ha sottolineato Trump, “è una leader davvero eccezionale e un’ispirazione per quel Paese. Ha ricoperto questo incarico, anche se è molto giovane, per un periodo di tempo più lungo rispetto ad altri suoi predecessori”. Poi ha elogiato anche il presidente finlandese Alexander Stubb, definendolo come un uomo “giovane e potente“. Corre buon sangue anche con il premier socialdemocratico inglese Keir Starmer, che in passato è stato descritto da Trump come “una brava persona” nonostante le differenze ideali.

 

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di Gabriele Caramelli - 19 Agosto 2025