
In Libia messa al bando
Tutti pazzi per Labubu: la “bambola mostro” cinese da 4 miliardi di dollari ora fa paura anche ai governi
La Cina sta triplicando i suoi guadagni grazie alla vendita delle bambole Labubu, prodotte dall’azienda pechinese Pop Mart. Oggi l’azienda conta 571 negozi nel mondo, di cui 40 aperti solo nei primi sei mesi del 2025, a cui si aggiungono ben 2.597 distributori automatici robotizzati disseminati in 18 Paesi e regioni. Un volume di affari che supera i 4 miliardi di dollari e che crea profitti mostruosi come le fattezze delle sue bambole.
La passione per i Labubu tiene banco anche in Italia: è frequente vedere file interminabili davanti ai negozi, come accaduto al punto vendita situato in corso Buenos Aires a Milano. Secondo un articolo del Corriere della sera, gli appassionati non sembrano avere un’età precisa: si va dai giovani fino agli anziani, che probabilmente si trovano davanti al negozio per fare un regalo a figli e nipoti.
Al di là delle ragioni d’acquisto, sembra che grazie ai Labubu i guadagni della Cina si siano impennati negli ultimi tempi. Come riporta il Financial times, nei primi sei mesi del 2025 le vendite sono triplicate. Di conseguenza anche gli introiti dell’azienda cinese che li produce sono aumentati del 400%. Più che un fenomeno da social network, la vendita dei Labubu assomiglia a un modo per controllare i consumi e per imporre un nuovo modello sul mercato attraverso il soft power.
In Libia i Labubu vengono banditi: ostili alla morale islamica
In Libia i Labubu cinesi non vanno di moda, o meglio non piacciono agli islamici. La direzione per la Sicurezza di Sabha, un’importante città a sud del Paese, ha sequestrato e distrutto un numero indefinito di pupazzi. A quanto pare, le autorità locali ritengono che i giocattoli siano un fenomeno commerciale negativo. La retata, avvenuta in svariati negozi, è stata accompagnata da un monito ai commercianti, che sono stati invitati a non vendere e tantomeno a importare i pupazzi. In caso contrario contrario, i venditori saranno oggetto di azioni legali. Per il momento la commercializzazione delle bambole cinese sembra essere vietata principalmente nella città di Sabha, visto che per il momento non risultano provvedimenti a livello nazionale.
Negli Usa li amano, anzi li rubano
Per il momento i Labubu non sono amati in Libia, ma negli Usa c’è chi li apprezza. C’è addirittura chi è stato disposto a commettere un reato per aggiudicarseli. Proprio la settimana scorsa a La Puente, una località californiana a 29 chilometri da Los Angeles, un trio di ladri a volto coperto ha rubato un grosso quantitativo di bambole in un negozio, per un valore totale di 7mila dollari. Comunque sia, le telecamere dell’esercizio commerciale hanno ripreso l’irruzione e lo svaligiamento. In seguito, il titolare ha deciso di pubblicare il video sui social, che è diventato velocemente virale.