
Vaneggi sinistri
Successo dell’Italia a Washington, la sinistra con M5S e Avs mastica amaro. E suor Monia Alfieri gli assesta la bordata
Mentre il mondo riconosce la leadership italiana, dem e dintorni giallo-rossi si rifugiano in un silenzio imbarazzante o in critiche infondate, dimostrando una mancanza di visione politica. La religiosa, cavaliere al Merito, gliele canta di santa ragione
Mentre il mondo intero riconosce il ruolo cruciale svolto dall’Italia di Giorgia Meloni nel tracciare una via concreta verso la pace in Ucraina, la sinistra italiana si rifugia nel silenzio imbarazzato. O, peggio, si perde in critiche pretestuose. La missione di Washington, che ha visto la premier seduta al fianco di Donald Trump, ha sancito la credibilità internazionale del nostro Paese. E l’efficacia di una strategia diplomatica che ha saputo portare al tavolo delle trattative la proposta italiana sulle garanzie di sicurezza. Eppure, di fronte a un riscontro notevole che dovrebbe unire ogni forza politica, la reazione di Avs e Movimento 5 Stelle in particolare, rivela una mancanza di visione e una predilezione per la sterile polemica che danno da pensare…
Ucraina, mentre l’Italia lavora per la pace, la sinistra vaneggia
Siamo alle solite: il successo diplomatico ottenuto dal governo Meloni a Washington nel processo di pace per l’Ucraina è sotto gli occhi di tutti, ma la sinistra italiana sembra voler ignorare (se non addirittura trasfigurare) la realtà. Così, mentre l’Italia si impone come un attore centrale e autorevole sullo scenario internazionale, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle in prima linea, rispondono con un mix di silenzio, critiche pretestuose e una retorica che tradisce un’evidente frustrazione politica.
Dai dem un silenzio imbarazzante e deliri ancora peggio…
Infatti, di fronte a un traguardo così significativo, ci si sarebbe aspettati almeno un riconoscimento, se non un plauso. Invece, l’unica risposta arrivata da sinistra è un imbarazzante silenzio o, come nel caso di alcuni esponenti di spicco, un commento che tradisce una intrinseca difficoltà. La sinistra, incapace di produrre una proposta alternativa e costruttiva, preferisce ignorare l’evidenza dei fatti: l’Italia è finalmente un protagonista geopolitico, e non più un semplice comprimario. Il lavoro del governo Meloni, che ha saputo tessere un rapporto solido con gli Stati Uniti e proporre un piano concreto allineato con l’Europa, è la miglior risposta a chi per anni ha dipinto il centrodestra come una realtà isolata e velleitaria.
Ucraina, Foti: «Meloni centrale sullo scenario, opposizione prigioniera di slogan stanchi»
Come rileva, tra gli altri, anche il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche di coesione, Tommaso Foti, che in una nota sottolinea: «Il vertice di ieri alla Casa Bianca ha certificato il ruolo centrale di Giorgia Meloni nello scenario internazionale. La premier italiana è stata protagonista di un incontro che ha riaffermato l’unità dei leader europei sulle garanzie di sicurezza da offrire all’Ucraina, garanzie di tutela per Kiev, ma anche per l’intero mondo occidentale. Lo stesso presidente Donald Trump ha riconosciuto apertamente la leadership di Meloni, definendola una fonte di ispirazione e una figura destinata a guidare con stabilità e per anni il Governo italiano. La proposta italiana di estendere le tutele dell’articolo 5 Nato anche all’Ucraina ha ricevuto il sostegno convinto sia degli alleati europei sia del Presidente americano: un risultato che testimonia l’autorevolezza dell’Italia e il prestigio internazionale del Governo guidato da Meloni».
Eppure, rileva Foti, «mentre all’estero la leadership italiana viene riconosciuta e valorizzata, in patria l’opposizione resta prigioniera di slogan stanchi e di critiche pretestuose. La realtà è evidente: l’Italia non è isolata né marginale, ma un pilastro delle dinamiche globali, tornata protagonista grazie a una guida coraggiosa, lungimirante e rispettata. Un successo che porta inequivocabilmente la firma di Giorgia Meloni. Spiace per chi non intende prenderne atto: può sempre accontentarsi di indossare la felpa dell’Urss»… chiosa ironicamente Foti.
La bordata in punta di fioretto di Suor Monia Alfieri alla sinistra
Allora, a commentare la situazione, non è solo il mondo politico, ma anche voci autorevoli come quella di Suor Monia Alfieri, cavaliere al Merito, che ha richiamato alla necessità di un’unità nazionale. Come ha dichiarato la religiosa all’Adnkronos, «non riconoscere il ruolo dell’Italia all’interno della politica internazionale significa tradire lo spirito di pace».
La voce della Chiesa e la critica al settarismo
Ma c’è di più. L’appello di suor Monia a un «sostegno politico trasversale» arriva come un monito a superare le logiche divisive in un momento in cui la serietà e la credibilità dell’Italia sono la garanzia per il raggiungimento di risultati in politica estera. La sinistra, tuttavia, continua a preferire gettare benzina sul fuoco del conflitto interno, piuttosto che riconoscere la vittoria dello “spirito di pace”. E la religiosa tuona: «Non riconoscere il ruolo dell’Italia è tradire lo spirito di pace»
Il successo di Giorgia Meloni nella gestione del dialogo per la pace in Ucraina è un esempio lampante di come la leadership italiana, quando è autorevole e coerente, possa avere un impatto significativo a livello globale. Riconoscimenti o meno. Come quelli che latitano a sinistra. O, molto più pragmaticamente, come asserisce Suor Monia Alfieri all’Adnkronos: «Prima della ricostruzione, occorre arrivare alla pace».
L’appello di Suon Monia Alfieri
E la pace – incalza la religiosa – comporta un lavoro previo di unità, di visione e di comunione di intenti e di sforzi da profondere. Per questo confido una unità a livello europeo: se la guerra è scoppiata ed è durata così a lungo, ciò è chiaro indice di una falla nel sistema della politica estera europea, forse troppo impegnata in campo economico. Forse meno in quello politico».
«Parimenti», prosegue suor Monia Alfieri, «mi auguro che anche la politica nazionale sappia andare oltre ogni visione e oltre ogni logica divisiva. E sappia riconoscere gli sforzi compiuti dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e da tutto il Governo, per arrivare ad una mediazione. Soprattutto a seguito dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca».
«Confido nell’unità a livello europeo, mi auguro un sostegno politico trasversale al governo»
«Ecco perché – chiosa suor Monia Alfieri – mi auguro un sostegno politico trasversale all’opera del Governo: solo l’unità interna è garanzia dei risultati in politica estera –conclude Suor Anna Monia Alfieri —. Lo spirito divisivo è benzina gettata sul fuoco della guerra e noi vogliamo che essa finisca, in Ucraina, in Palestina e in qualsiasi altra parte del mondo in cui sono in corso conflitti e violenze. Mi auguro che anche i giovani e i loro educatori siano consapevoli della necessità di questo spirito di unità e che anche il mondo della scuola sappia corrispondere all’assoluto bisogno di unità nazionale e internazionale. Mi auguro, davvero, e per questo prego, che gli appelli, al contempo miti e forti, di Papa Leone XIV, siano ascoltati dai leader del mondo».
Le obiezioni fuori luogo di Avs e M5S
Eppure, di fronte al trionfo diplomatico di Meloni e all’appello della religiosa in prima linea sul fronte socio-politico, la sinistra si è prodotta in una serie di attacchi privi di fondamento. Tanto che, ra glia altri, il deputato di FdI Mauro Malaguti, si è visto costretto a smontare prontamente la narrazione del Movimento 5 Stelle, che aveva definito la guerra «fallimentare» e la politica di Meloni come un errore. Pertanto, entrando nel merito Malaguti ha risposto che l’unico obiettivo del M5S è «tentare di screditare la Presidente del Consiglio», ignorando il fatto che l’Occidente ha permesso all’Ucraina di difendere la propria libertà. E che Meloni «non ha mai pensato di vincere nulla se non il rispetto dei valori di democrazia e libertà».
Eppure, nonostante errata corrige e sottolineature, le affermazioni del deputato M5S Francesco Silvestri, secondo cui l’Italia sarebbe stata solo uno «zerbino degli americani», virano sul grottesco e nell’assurdo, per cui Meloni si troverebbe su un «altro pianeta». Una critica che ignora l’evidenza dei fatti, ovvero il ruolo di primo piano dell’Italia nel proporre una soluzione ispirata all’articolo 5 della Nato per garantire la sicurezza dell’Ucraina.
Fratoianni senza limiti…
Infine, la stessa logica del collega grillino si applica alle parole di Nicola Fratoianni (AVS), che ha dipinto il presidente Trump come un opportunista interessato solo a «passare all’incasso» con dazi e spese militari. Fratoianni ha tentato di sminuire il successo diplomatico, sostenendo che l’Europa è rimasta «con un pugno di mosche in una mano, e nell’altra il conto da pagare». Dimenticando che l’Italia ha invece saputo trasformare la collaborazione in un’opportunità di dialogo per la pace.
L’Italia protagonista: dalla parola ai fatti
E intanto, mentre la sinistra si limita a criticare, il governo Meloni continua a lavorare con pragmatismo e visione. Il deputato di Fratelli d’Italia Marco Cerreto ha ribadito che la premier è un «punto di riferimento centrale» nel processo di pace. E che «l’Italia sta guidando il percorso diplomatico». Anche il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ha sottolineato che «l’Italia si muoverà sempre al fianco delle democrazie occidentali». E che la proposta italiana di applicare all’Ucraina le garanzie dell’articolo 5 della Nato, è l’unica via per una «pace armata» che assicuri la stabilità a lungo termine.