
Stupro a Roma, fermato gambiano irregolare. FdI: frutto di politiche permissive, serve un “modello Caivano” anche al Quarticciolo
Sulla drammatica vicenda della 62enne romana stuprata e rapinata al parco di Tor Tre Teste mentre portava a spasso il cane, Mariacristina Masi (Consigliere Capitolino) e Daniele Rinaldi (Consigliere V Municipio) affidano a una nota congiunta indignazione e cordoglio, ma anche soddisfazione per gli ultimi sviluppi investigativi. E dichiarano quanto segue: «Esprimano piena soddisfazione e un ringraziamento sentito alle forze dell’ordine per il fermo effettuato dai Carabinieri nei confronti dell’uomo accusato di aver aggredito e violentato una donna di 62 anni domenica mattina nel parco di Tor Tre Teste».
Stupro a Roma, la nota di FdI
E ancora. «Il responsabile, un 26enne di origine gambiana irregolare sul territorio italiano, è stato individuato grazie a un’indagine rapida e scrupolosa, coordinata dalla Procura di Roma, che ha permesso di raccogliere prove decisive attraverso le immagini di videosorveglianza e la preziosa testimonianza della vittima. L’uomo ha ammesso le proprie responsabilità, dichiarando di trovarsi sotto l’effetto di droga acquistata nel vicino quartiere Quarticciolo».
Quarticciolo? Serve il “modello Caivano”
Allora: «Questo episodio, di gravità assoluta, dimostra ancora una volta le conseguenze delle politiche permissive che hanno favorito immigrazione irregolare e degrado sociale. Il Quarticciolo è ormai una delle principali piazze di spaccio della Capitale, con effetti devastanti sulla sicurezza dei cittadini», mettono nero su bianco nella nota Masi e Rinaldi.
Stupro a Roma, la sicurezza torni al centro. E la sinistra non straparli…
Aggiungendo in calce: «Fratelli d’Italia ribadisce la necessità di applicare senza esitazioni il modello Caivano anche al Quarticciolo, ignorando le pressioni e i “consigli” di chi, con scelte politiche scellerate, ha contribuito al declino di questo quartiere. Vedremo se la sinistra avrà ancora il coraggio di scendere in piazza per ostacolare un’azione doverosa del Governo. La sicurezza dei cittadini deve tornare al centro delle politiche pubbliche: non ci possono essere più zone franche. Né compromessi», conclude la nota.
(Italpress)