
Provvedimento imminente
Stefano Addeo verso il licenziamento: è il professore che ha augurato la morte alla figlia di Meloni
Il licenziamento di Stefano Addeo, il professore campano che ha rivolto su Facebook auguri di morte alla figlia della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, è imminente. Entro la fine di agosto l’Ufficio scolastico regionale della Campania dovrebbe infatti ratificare il provvedimento. Lo ha anticipato il Roma, tra i giornali più informati e aggiornati sulla vicenda.
Dopo la sospensione in arrivo il licenziamento di Stefano Addeo
Secondo indiscrezioni raccolte dal “Roma”, l’Ufficio scolastico regionale sarebbe orientato al licenziamento, dopo aver ascoltato il docente il mese scorso nell’ambito della procedura disciplinare avviata subito dopo la segnalazione del caso. Alle spalle di questa vicenda, che ha suscitato indignazione politica e dibattito nel mondo della scuola, c’è una crisi personale profonda.
Al momento il docente risulta sospeso. “Al fine di garantire e tutelare la serenità della comunità scolastica, il Direttore generale ha disposto la sospensione cautelare facoltativa, fino alla definizione del procedimento disciplinare”, aveva annunciato nei mesi scorsi, in una nota, l’Usr Campania.
Sulla vicenda anche la procura di Nola ha aperto un’inchiesta. Il caso del professore Stefano Addeo, docente di tedesco presso il Liceo ‘Medi’ di Cicciano, a Napoli, aveva fatto scalpore. Il docente è stato sospeso a seguito del post pubblicato sui social nel quale augurava la sorte di Martina Carbonaro (la 14enne uccisa a colpi di pietra) alla figlia della premier Meloni.
La polizia postale di Roma ha preparato un’informativa indirizzata all’autorità giudiziaria. Saranno i pm poi a valutare l’ipotesi di reato, che potrebbe essere incitazione all’odio o minacce perseguibili d’ufficio.
Dal tentato suicidio alla richiesta d’incontro con la premier
Il docente era finito in ospedale dopo aver ingerito farmaci e alcol. “Non ho retto a tutto l’accanimento mediatico che c’è stato nei miei confronti. Ho provato il suicidio con un mix di psicofarmaci. Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta”. Il professore aveva chiesto scusa: “È stato un gesto stupido” addossando la colpa addirittura all’intelligenza artificiale.
Secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, la premier Meloni si sarebbe anche resa disponibile a incontrare il docente campano a settembre, in un gesto di apertura che, tuttavia, non attenua in alcun modo la gravità del comportamento del docente campano.