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Sessismo on line: sdegno bipartisan per la “collezione” di foto di donne pubbliche. Il sito corre ai ripari e cancella (quasi) tutto

Interviene anche La Russa

Sessismo on line: sdegno bipartisan per la “collezione” di foto di donne pubbliche. Il sito corre ai ripari e cancella (quasi) tutto

Cronaca - di Luigi Albano - 28 Agosto 2025 alle 11:42

Dopo il Gruppo mia moglie esplode un altro caso, ancora più eclatante: un piattaforma, operativa da oltre vent’anni, dove commenti sessisti ed espressioni di odio verso le donne pubbliche abbondano. Ci sono anche le foto di esponenti politiche e di tantissime donne in vista: commentate, denigrate e vilipese, non da oggi. L’elenco è sterminato: praticamente tutte le donne in vista d’Italia: la premier Giorgia Meloni e la sorella Arianna, Elly Schlein e Alessandra Moretti (che è stata tra le prime esponenti politiche a denunciare il sito).

Ma anche esponenti politiche meno in risalto in questi ultimi mesi, da Virginia Raggi a Chiara Appendino, da Rachele Mussolini a Maria Elena Boschi. Ci sono poi praticamente tutte le donne della tv, del cinema e dello spettacolo. Si fa prima a dire chi manca. C’è da aggiungere che sul sito Phica.eu le foto sono prese nella maggior parte dei casi da scatti ufficiali. Sono i commenti lasciati nel forum, che emanano miasmi da fogna. Toni grevi e finalizzati, come è immaginabile, solo ed esclusivamente in prospettiva sessuale.

Sul sito Phica tutte le donne pubbliche: è attivo da 20 anni

Dopo la denuncia di queste ore, del sito Phica, attivo praticamente da vent’anni e che annovera addirittura 800mila iscritti, è scattato lo sdegno bipartisan. E i gestori del sito sono corsi ai ripari, annunciando una cancellazione di massa dei post incriminati. «Ciao, stiamo rimuovendo tutti i contenuti DMCA alla nostra casella dmca@phica.net. Se sono stati violati i tuoi diritti, scrivici con il link così procederemo a rimuoverlo. Grazie», si legge sulla home del sito.

La Russa: ferma condanna del sessismo on line, vicinanza alle donne coinvolte

«Desidero esprimere la ferma condanna per la vicenda di sessismo online che ha coinvolto numerose donne – personaggi pubblici, politici ma anche tanta gente comune – a cui sono state rubate foto dai propri profili social e sono state diffuse poi su un sito per adulti dopo averle ritoccate. Un fatto gravissimo, che suscita profondo sdegno e per il quale mi auguro che le autorità preposte – che hanno già aperto una indagine – possano presto individuare i responsabili. Alle tante donne coinvolte e alle loro famiglie rivolgo la sincera vicinanza, mia personale e del Senato della Repubblica». Lo dichiara in un post social il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dopo le notizie delle ultime ore.

Il Pd: servono regole nuove per le piattaforme

«Servono nuove regole e codici, imperniati sui principi del rispetto della dignità e della non discriminazione, per tutti i mezzi di comunicazione, a partire dalle piattaforme social», osserva in una nota il senatore Pd Francesco Verducci, vicepresidente Commissione Antidiscriminazioni del Senato.

Semenzato: anche questa è violenza contro le donne

«La violenza contro le donne cambia forma, si attualizza, con una veste digitale, si diffonde sui social. Dal gruppo di 32.000 voyeuristi dall’ego espanso e ipertrofico, ‘omuncoli’ che hanno svenduto le proprie mogli e compagne contro ogni principio etico e morale a profili che hanno visto coinvolte colleghe, spesso con foto manipolate. Siamo difronte ad una deriva che ci lascia inorridite. Non c’è chi condanna di più e chi di meno: c’è comune disprezzo femminile e maschile. Siamo in presenza di un reato gravissimo, il c.d. revenge porn, perseguibile su querela di parte, che, val la pena ricordare a tutti, prevede una pena fino a sei anni di reclusione anche per chi condivide e diffonde le immagini. Denunciare è un dovere comune». Così Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere deputata di Coraggio Italia e del Gruppo parlamentare di Noi Moderati.

 

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di Luigi Albano - 28 Agosto 2025