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De Luca Conte

Il baratto di Napoli

Scambio di coppia: Conte si prende la candidatura in Campania e de Luca il Pd, il centrosinistra resuscita il feudalesimo

Politica - di Sandra Fabiani - 28 Agosto 2025 alle 13:29

Ci vorrebbe Giuseppe Verga per descrivere questa nuova ondata di ruralismo medievale che lambisce il Sud e lo riconsegna, dalle parti del centrosinistra, al feudalesimo più crudo. Quello veramente dei vassalli e dei valvassori, del patriarcato familistico che tramanda non i suoi averi ma il potere pubblico, il bene collettivo per eccellenza. Ma sbaglierebbe chi pensasse che la vicenda di Vincenzo De Luca e del partito campano regalato al figlio Piero sia solamente una questione interna al Pd. E’, semmai, il frutto avvelenato dell’accordo di potere tra Elly Schlein e Giuseppe Conte, che da questo baratto indecoroso trae il beneficio più grande: la candidatura in Campania di Roberto Fico. Ma perde in dignità e coerenza.

Il metodo Pcus e l’accettazione supina di Conte

Ricapitolando, il Partito democratico campano era, da almeno tre anni, diviso a metà: da un lato il dominus, Vincenzo De Luca, con i suoi fedelissimi, dall’altro l’establishment locale, con in testa Michele Sarracino, deputato, schierato contro la prepotenza del Governatore. A Sarracino e ad altri consiglieri regionali si è unito l’anno scorso Sandro Ruotolo, eletto al Parlamento europeo. Il Pd campano ha lottato apertamente per impedire il terzo mandato a De Luca. E a questo coro si sono uniti i Cinquestelle. Promuovendo la candidatura di Roberto Fico, ex presidente della Camera, come successore di De Luca, e trovando nelle durissime parole del presidente in carica un acerrimo avversario. C’era il rischio di una scissione. Che avrebbe portato senza discussioni il centrosinistra alla sconfitta. Nonostante nel frattempo De Luca avesse già imposto l’elezione del figlio Piero a Montecitorio. Ed ecco che arriva la soluzione: il baratto, con un congresso in stile Pcus unitario e vincolato, la consegna del Pd a Piero junior, il via libera a Fico (in cambio anche di due assessorati). La resa totale di Elly Schlein e Giuseppe Conte a Don Vincenzo.

Le colpe di Conte: la dignità ceduta al Rais

Giuseppe Conte ha dettato la linea in questa estate al Nazareno. In Toscana, dove ha sottoposto Eugenio Giani al referendum popolare prima di dire un si, da lui stesso definito, “sofferto”. Nelle Marche, dove ha tenuto Matteo Ricci appeso a un filo per la questione dell’inchiesta su Affidopoli. In Calabria, dove ha spuntato la designazione di Pasquale Tridico. Ma è a Napoli che ha offerto il peggio di sé. Ha recitato il ruolo di anti De Luca con un manierismo ipocrita, suggerendo nel contempo alla Schlein di trovare una soluzione che accontentasse i desiderata di Don Vincenzo. Ha dovuto sorbire le pesanti dichiarazioni del presidente contro Roberto Fico svendendo quella coerenza che sbandiera a ogni piè sospinto. Se avesse avuto coraggio avrebbe chiuso l’accordo per il suo candidato senza far si che il centrosinistra diventasse prigioniero di De Luca. Ma il suo tatticismo è risultato solo un gioco bizantino di attesa e di silenzi, lasciando il suo principale partito alleato nella confusione.

Saranno i De Luca a comandare su Fico

Se Roberto Fico diventerà presidente della Regione Campania  non potrà che essere un Re Travicello, messo lì per pura rappresentanza. Il Pd lo comanderà Piero De Luca, che ne detterà la linea. Nel consiglio regionale ci saranno gli eletti da Vincenzo De Luca, che ne condizioneranno l’azione politica. Nella giunta almeno un paio di assessori, uno dei quali alla sanità, la delega più importante, risponderanno a Don Vincenzo.

Conte e Schlein legittimano il feudalesimo

Ciò che esce da Napoli è la legittimazione del feudalesimo, la sua resurrezione come modello di governo. Un leninismo sfrontato, pur di battere “le destre”, che avrà diversi effetti collaterali. Anche se Fico dovesse vincere i malumori nel Pd e nei Cinquestelle non si spegneranno. Se Schlein ha dimostrato poco carattere, Conte ancora una volta ha smascherato la sua voglia di potere. Che passa sopra ogni principio. Nella patria della commedia va in onda una pessima sceneggiata.

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di Sandra Fabiani - 28 Agosto 2025