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Rino Gaetano, arriva la consacrazione della Treccani. I video delle sue canzoni cult e quella figuraccia di Maurizio Costanzo (video)

Altro che nonsense

Rino Gaetano, arriva la consacrazione della Treccani. I video delle sue canzoni cult e quella figuraccia di Maurizio Costanzo (video)

I Video del Secolo - di Penelope Corrado - 21 Agosto 2025 alle 12:07

Per Rino Gaetano, cantautore cult di intere generazioni e rimasto clamorosamente attuale a quasi mezzo secolo dalla morte, arriva anche la consacrazione della Treccani, la Bibbia della cultura. Altro che cantautore non-sense, come avevano pensato di etichettarlo superficialmente i critici musicali dell’epoca, impantanati nell’immaginario dei testi impegnati, preferibilmente dedicati ai lavoratori, agli operai e alla lotta di classe.

La voce della Treccani: un parallelo con Buscaglione opinabile

La Treccani rende omaggio al geniale cantautore crotonese, celebrandolo come l’erede di Fred Buscaglione. Una eredità su cui nutriamo qualche dubbio, perché tranne la morte tragica in un incidente stradale, i due interpreti hanno davvero ben poco in comune. Un artista incompreso anche in vita. Basta vedere il filmato in cui Maurizio Costanzo lo irride nel corso di uno dei primi talk show della Rai, con Susanna Agnelli ospite nel salotto a fare da indulgente madrina.  Maurizio Costanzo lo presentò come ‘un cantautore che fa canzoncine ironiche, così, scherzose, scanzonate… che si dedicherà prossimamente a mettere in musica forse le Pagine Gialle perché fa degli elenchi di nomi’. Rino Gaetano gli replica in modo delicato ed elegante. Lasciando (inconsapevolmente) ai posteri l’ardua sentenza su chi fosse il più credibile tra lui e il conduttore che da lì a poco sarebbe finito coinvolto nello scandalo P2.

Dritto al cuore dei giovani mezzo secolo dopo

Rino Gaetano è arrivato al cuore dei giovani delle generazioni successive, a distanza di 44 anni dalla sua morte, grazie alla dolorosa leggerezza, all’approccio spiazzante ma che tocca aspetti cruciali della società civile italiana. Un cantore dei giorni nostri straordinariamente attuale. Basta ascoltare questi cinque brani, che uniscono levità e impegno civile, denuncia e ironia, verve dissacrante e lirica malinconia. Un mix che alterna dolcezza e amarezza, con toni beffardi e allo stesso profondi. Ecco i cinque brani, uno più potente e attuale dell’altro. Un artista capace di raccontare con sarcasmo e leggerezza il paradosso di un’epoca e la complessità di un Paese, smascherandone le contraddizioni senza mai cadere nella retorica.

Da Crotone a Roma, fino alla tragica fine a 31 anni

Ecco la voce della Treccani. Cantautore autodidatta, nato il 29 ottobre 1950 a Crotone ma artisticamente cresciuto nei sobborghi romani, Salvatore Antonio Gaetano – per tutti Rino – ha saputo mescolare attività teatrale e sperimentazione musicale fino a diventare “un’autentica star della musica leggera italiana”, come ricorda L’Enciclopedia della musica contemporanea, diretta da Ernesto Assante e Sandro Cappelletto, in uscita a settembre.

Primo cantautore proletario nel senso in cui lo intendeva Pier Paolo Pasolini, Rino Gaetano si impose nel 1975 con il 45 giri ‘Ma il cielo è sempre più blu’,

Seguito nel 1976 da ‘Mio fratello è figlio unico’

E nel 1977 dall’Album ‘Aida’,

dove si ritrova il segreto di quel nonsense solo apparentemente incomprensibile che lo ha reso celebre, grazie anche a surreali note di copertina in cui si faceva beffe del linguaggio delle istituzioni, della religione, della politica, del giornalismo e della burocrazia.

Rino Gaetano: la colonna sonora della storia d’Italia

Partecipò nel 1978 al Festival di Sanremo con ‘Gianna’ e si classificò terzo. Con un gusto innato per il paradosso un po’ alla Carmelo Bene, Rino Gaetano venne talvolta derubricato a semplice nota dal sapore macchiettistico.  A prenderlo sul serio e valorizzarlo furono invece lo scrittore e critico letterario Enzo Siciliano, poi divenuto presidente della Rai, che lo volle intervistare nel 1978 nella trasmissione radiofonica Quadernetto romano; Gino Paoli, per il quale era “l’erede di un certo tipo di nonsense, di marinetterie, del surrealismo più antico”; Antonello Venditti, a lui molto legato.

L’album ‘Nuntereggae’ più – pubblicato il 1° settembre 1978 – fu la definitiva consacrazione, affrontava le criticità politico-sociali del momento con uno sguardo disincantato e leggero ma incisivo. Rino Gaetano è scomparso a Roma il 2 giugno 1981 in un incidente stradale.

Dopo un calo durato fino agli anni Duemila, la sua popolarità ha continuato a crescere nel tempo, sono stati proposti concerti tributo, mostre, materiali inediti e nuove generazioni di artisti hanno contribuito a restituire visibilità al cantautore dalla voce libera e inconfondibile. Non è un caso che, il giorno della vittoria delle elezioni di FdI, le note in sottofondo al discorso della vittoria di Giorgia Meloni, riportano proprio un brano di Rino Gaetano, artista libero e non ideologizzato, cantore della speranza di cambiare questo Paese.

 

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di Penelope Corrado - 21 Agosto 2025