CERCA SUL SECOLO D'ITALIA

Schlein

Nazareno in crisi

Regionali, Schlein all’angolo. Tra il no di Gratteri in Calabria e gli accordi di De Luca e Decaro, la segretaria non conta più niente

La segretaria nazionale rischia, in caso di sconfitta nelle Marche e in Calabria, di essere messa in discussione ma già dimostra di non incidere sulle scelte dei candidati a presidente

Politica - di Gianna Gavi - 6 Agosto 2025 alle 10:56

Tutti contano tranne lei. È questa la fotografia che emerge dalle trattative per i candidati alle prossime regionali tra Pd e presunti alleati. E la lei non può che essere Elly Schlein, che, dalla Toscana alla Calabria, viene marginalizzata nelle scelte ufficiali e in quelle da ufficializzare. Con lo spettro di andare incontro a una pesante débacle.

Gratteri dice no, Decaro non cede

Tra le Regioni chiamate al voto si è accodata la Calabria, dopo le dimissioni di Roberto Occhiuto. Schlein ha contattato Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, ricevendo un netto rifiuto. Ha respinto subito un’eventuale candidatura di Mimmo Lucano ma oggi sembra avere delegato tutto al possibile accordo tra i suoi vertici regionali e Cinquestelle. Con l’ipotesi di cedere ai pentastellati, dopo la Campania, un’altra Regione. Il candidato in questo caso sarebbe l’uomo del reddito di cittadinanza, Pasquale Tridico.

In Puglia Schlein conta ancora meno. Ha affidato il destino del dopo Emiliano ad Antonio Decaro. E Decaro si è preso il banco. Niente deroghe per le candidature in Consiglio regionale dello stesso Emiliano e di Niki Vendola e rapporti tesi con Avs.

Schlein conosce la legge? Gratteri non sarebbe candidabile

La cosa più clamorosa, sfuggita anche a giornali autorevoli, riguardo a Nicola Gratteri, (che comunque non ha nessuna intenzione di scendere in campo) è la disconoscenza della legge. In base a una norma del 2022, voluta dai Cinquestelle, il magistrato calabrese non potrebbe essere candidato nemmeno se decidesse di andare in pensione. Lo scrive Bruti Liberati, ricordando che devono passare tre anni prima che una toga possa candidarsi nel distretto in cui ha operato. Ma Schlein non lo sa.

De Luca e Giani, i due vicerè che hanno isolato Elly

Peggio mi sento in Campania e Toscana. Dove la Schlein, sostanzialmente, ha dovuto rinunciare a tutti i suoi progetti. A Firenze l’idea era quella di sostituire Eugenio Giani, l’uscente. Anche per fare un favore a Giuseppe Conte, un altro che le detta da tempo la linea. Ma Giani sarà riconfermato e il rospo ingoiato.

In Campania dovrebbe andare in porto l’accordo per la designazione di Roberto Fico, ex presidente di Montecitorio, pezzo pregiato del Movimento post-grillino. Ma il prezzo da pagare sarà altissimo. Perché Vincenzo De Luca pretende (e otterrà in cambio) la nomina del figlio Pino, deputato, a segretario regionale.

Occhiuto inquisito? Cerco il magistrato più famoso d’Italia

Un altro aspetto di non poco conto è il tentativo, fallito, di candidare Nicola Gratteri in Calabria. Laddove si andrà al voto dopo che Roberto Occhiuto ha ricevuto l’avviso di garanzia. Scegliere il magistrato mediaticamente più famoso d’Italia sarebbe stato come dire che la politica di Schlein è quella giudiziaria e giacobina. Glielo hanno ricordato i suoi stessi esponenti di partito. 

Una segreteria commissariata

Nelle prossime regionali Schlein si può permettere solo la sconfitta in Veneto. Perdere Marche e ancora la Calabria metterebbe a serio rischio la sua poltrona. Che di fatto è già commissariata, dal correntismo interno e dalla forza autonoma della periferia. Schlein, insomma, regna ma gli altri governano. Senza essere una Regina.

Non ci sono commenti, inizia una discussione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

di Gianna Gavi - 6 Agosto 2025