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Rai, il centrodestra smentisce le opposizioni: “Nessuna infrazione Ue, è finito il monopolio militare della sinistra”

Le bugie della sinistra

Rai, il centrodestra smentisce le opposizioni: “Nessuna infrazione Ue, è finito il monopolio militare della sinistra”

Politica - di Gabriele Caramelli - 7 Agosto 2025 alle 19:27

“Niente di nuovo sotto il sole, e con queste opposizioni non poteva che essere così. Non ci sarà alcuna procedura d’infrazione per violazione dell’European Media Freedom Act a differenza delle falsità che mettono in circolazione i membri delle opposizioni in Vigilanza Rai”. Così in una nota i parlamentari del centrodestra appartenenti alla Commissione vigilanza Rai, replicando a un attacco delle opposizioni che invocavano una famigerata multa che a quanto pare sarebbe inesistente. ” Ci risulta così sulla base di verifiche dirette fatte presso l’Unione europea – proseguono nel comunicato – e che confermano che non ci sarà alcuna procedura verso l’Italia. Peraltro non ce ne sarebbero stati i presupposti”.

Eppure, il centrosinistra in commissione già pregustava il sapore della catastrofe, spiegando in una nota che da domani l’Italia sarebbe entrata “in procedura d’infrazione per violazione dell’Emfa, la normativa europea che tutela l’indipendenza e il pluralismo dell’informazione”. Inoltre, il meccanismo scandalistico riguardava la presunta “TeleMeloni tax”, imposta “ai cittadini che dovranno pagare i costi di un’infrazione comunitaria”.

Rai, la sinistra grida al lupo e il centrodestra smentisce l’infrazione inesistente

“Non è mai esistita e non esiste una TeleMeloni in Rai, anzi l’azienda non ha mai conosciuto una stagione di pluralismo come adesso”, hanno sottolineato i parlamentari del centrodestra, per poi ricordare che “l’epoca del controllo militare del Servizio pubblico creato dalla sinistra è finita, e probabilmente proprio per questo si susseguono senza sosta le fake news che continuamente circolano con il chiaro intento di delegittimare e screditare l’attuale dirigenza”.  Dunque, non c’è stata alcuna infrazione da parte del governo Meloni sulla televisione pubblica, anche se a sinistra parlavano di un presunto “fatto gravissimo che allontana il nostro Paese dai principi democratici europei”.

L’epoca del controllo militare della sinistra è finito

“L’epoca del controllo militare del Servizio pubblico creato dalla sinistra è finita, e probabilmente proprio per questo si susseguono senza sosta le fake news – riprende la nota della maggioranza – che continuamente circolano con il chiaro intento di delegittimare e screditare l’attuale dirigenza”. E ancora: “Fortunatamente parlano i numeri di ascolto, quelli del fatturato a confermare che la Rai con il centrodestra al governo sta meglio rispetto a prima”.

Ebbene, “le falsità della sinistra riguardo una procedura d’infrazione cadono anche rispetto alla nostra proposta di riforma della governance Rai, intorno alla quale circolano altre menzogne. Una riforma che mette al centro della nomina della governance dell’Azienda il Parlamento, espressione del popolo e della sovranità popolare”. Si tratta infatti di un testo che “avvicina la Rai agli italiani rispetto a quello che vorrebbero le opposizioni sempre alla ricerca di sistema di governance che privilegino candidati scelti da fondazioni o associazioni che non hanno alcuna legittimazione popolare o democratica”.

I chiarimenti sulla nomina governativa introdotta da Renzi

Quanto alla nomina governativa dell’amministratore delegato, “è bene ricordare che è stata introdotta dalla riforma voluta da Matteo Renzi e quindi dal Pd. Riforma, ed è bene ricordarlo, che il Movimento 5 stelle al governo non ha mai voluto, nemmeno lontanamente, cambiare”. “Ecco, quindi, svelata l’ennesima bugia di queste opposizioni, quella di una TeleMeloni Tax che non c’è e non ci sarà mai”, concludono i deputati e senatori di centrodestra, sottolineando che “l’unica tassa che il governo Meloni dovrebbe imporre è proprio quella sulle bugie della sinistra, che se a quest’ora ci fosse avremmo ripianato il debito pubblico. Se ne facciano una ragione, la Rai con il centrodestra è tornata ad essere un valore aggiunto, patrimonio e simbolo della nostra Italia”.

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di Gabriele Caramelli - 7 Agosto 2025