
L'inizio dei lavori
Ponte sullo Stretto, mercoledì il via libera definitivo. Salvini: “Il più grande del mondo”, la soddisfazione di FdI
Immaginato dai romani, voluto ma mai realizzato durante la Prima e Seconda Repubblica, diventa finalmente realtà. Un'infrastruttura che non avrà eguali nel resto del pianeta
Arriva il D-day per il Ponte sullo Stretto. Mercoledì 6 agosto verrà dato il via libera definitivo al progetto e potranno iniziare i lavori del ponte a campata più grande del mondo. Immaginato già dagli antichi romani, voluto e mai realizzato nella prima Repubblica, diventa realtà grazie al governo Meloni.
L’annuncio di Salvini
“Non esistono – ha detto il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini – opere pari in Cina, in Turchia, negli Stati Uniti, quindi mi perdonerete se siamo qua a presidiare le ultime norme e le ultime firme per queste 48 ore che, ripeto, segneranno una pagina di storia. Si tratta del Ponte a campata più grande del mondo”. Salvini il giorno dopo sarà in Calabria pe runa posa simbolica della prima pietra.
Rampelli: “Rispondiamo alle chiacchiere con fatti straordinari”
Fabio Rampelli, vice presidente della Camera dei Deputati, di FdI, ha messo in evidenza un aspetto significativo e anche simbolico, dichiarando che, “la vera Unità d’Italia comincia con le pari opportunità, negate per oltre un secolo e mezzo. E il Ponte sullo Stretto costituisce un’opportunità strategica indispensabile per dotare il Mezzogiorno di quella infrastruttura europea che consentirà ai nostri prodotti siciliani di raggiungere i mercati continentali. E la crescita del Sud porterà a una crescita di tutta l’Italia. Non ce ne sarà per nessuno. Ieri il ddl Roma Capitale, oggi il Ponte sullo Stretto. Decenni di chiacchiere a sinistra, condite con la devastante riforma del Titolo V cui rispondiamo con due anni e mezzo di buongoverno”, conclude Rampelli.
Sullo stesso tema è intervenuto il senatore di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese: “Un sogno che diventa realtà e che regala al Mezzogiorno un’opera strategica fondamentale”.
Quei miliardi buttati
Nella Prima Repubblica furono buttati centinaia di miliardi di lire, con promesse mai concretizzate di realizzare l’opera. Presidente del comitato era il direttore di Gazzetta del Sud, Nino Calarco. Anche Silvio Berlusconi rilanciò la necessità del Ponte, facendosi promotore di diverse iniziative che non portarono, però, a una condivisione unanime e che furono ostacolati dal centrosinistra. Ora, per la Calabria e la Sicilia arriva un investimento strategico straordinario. Con buona pace delle prefiche.