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Cuneo, rientra in casa ubriaca e in preda ad alcool e ira uccide il cane lanciandolo dal balcone

In spregio a cuore e legge

Orrore a Cuneo, torna a casa ubriaca e in preda a delirio alcolico e furia uccide il cane della figlia lanciandolo dal balcone

La quarantenne che ha gettato dal balcone, uccidendolo, il piccolo meticcio di famiglia, ora secondo la legge Brambilla rischia una condanna pesante. Gli inquirenti, durante l'interrogatorio della donna, sono rimasti agghiacciati dalla ricostruzione dei fatti

Cronaca - di Greta Paolucci - 12 Agosto 2025 alle 19:19

Dopo un’estate che sembrava poter cominciare a raccogliere i frutti seminati dalla legge Brambilla in difesa degli animali, in vigore da maggio, da Cuneo arriva una notizia che lascia senza fiato. Indigna e sciocca. Tutto accade nel giro di pochi, concitati, terribili istanti di delirio e violenza, follia e esasperazione da abuso alcolico: tutte cose con cui un piccolo meticcio, vittima della ferocia umana, davvero non aveva nulla a che vedere…

Ferocia cieca: 40enne ubriaca stizzita dall’abbaiare, lancia dal balcone il cane della figlia

Una notte di isteria e ferocia, quella trascorsa tra il 10 e l’11 agosto, e che si è consumata in un appartamento della periferia di Cuneo concludendosi con l’arresto di una donna di 40 anni, accusata di aver ucciso il cane della figlia lanciandolo dal balcone del secondo piano. Secondo quanto ricostruito, la quarantenne, di origine straniera, è rientrata a casa in evidente stato di ebbrezza. Non trovando le chiavi, ha sfondato la porta d’ingresso a spallate, provocando un forte trambusto.

Impatto fatale: l’animale è morto sul colpo

Il piccolo meticcio, spaventato dai rumori, ha iniziato ad abbaiare insistentemente in difesa della casa. In quel momento, la donna lo avrebbe afferrato per il collo e, in preda a uno scatto d’ira, lo ha lanciato dal balcone. L’animale è morto sul colpo. E i vicini hanno sentito tutto: le urla, il fracasso, i rumori funesti arrivare da quell’abitazione…

Le accuse e le conseguenze a cui va incontro la 40enne

Addirittura, ricostruisce il Tgcom24 sulla vicenda, «testimoni riferiscono che, dopo aver sfondato la porta, la donna si sarebbe diretta verso il cane che abbaiava, sollevandolo e gettandolo nel vuoto. L’impatto è stato fatale per l’animale, che non ha avuto alcuna possibilità di sopravvivenza. Dopo la chiamata al 112, sul posto sono arrivati i carabinieri e un’ambulanza veterinaria. Gli agenti hanno trovato la donna priva di sensi, assistita da una persona presente nell’abitazione che stava tentando di rianimarla. Una volta ripresa conoscenza, è stata condotta in caserma per essere interrogata». Ora, l’accusa che grava sulle sue spalle è di uccisione di animali, reato che prevede pene severe.

Durante l’interrogatorio gli inquirenti agghiacciati dal racconto della donna

Una colpa aggravata dalle dichiarazioni della donna che hanno lasciato sgomenti i carabinieri che hanno raccolto la sua testimonianza in cui la la 40enne ha ammesso le proprie responsabilità. «Il cane abbaiava forte e in uno scatto d’ira l’ho buttato giù dal balcone. Non trovavo le chiavi», avrebbe detto la donna ai militari. E in tutto questo, Michela Vittoria Brambilla, presidente della LEIDAA e promotrice della legge che porta il suo nome come prima firmataria, ha commentato: «Alle autorità il compito di qualificare il fatto e procedere di conseguenza».

Lancia dal balcone il cane della figlia che muore sul colpo: cosa prevede la legge Brambilla

Aggiungendo a stretto giro: «A noi di LEIDAA, quello di ribadire che interverremo dovunque e in tutte le forme consentite, compresa la costituzione di parte civile per garantire che tali condotte siano punite come meritano, sulla base della legge» appena entrata in vigore. Legge che, lo ricordiamo prevede – nel caso in oggetto – la contestazione di un reato che rientra nell’articolo  544-bis del Codice Penale, introdotto con le nuove norme varate, e che prevede per chi causa la morte di un animale, la reclusione da sei mesi a quattro anni. In alcuni casi, la pena può arrivare fino a tre anni di carcere e una multa fino a 30.000 euro.

Pertanto, la signora in questione, ora dovrà affrontare un procedimento penale, con il rischio concreto di una condanna esemplare. Oltre che spiegare alla figlia il senso e la portata del gesto che ha compiuto… (La foto in alto è generata con l’Intelligenza artificiale a titolo puramente rappresentativo).

 

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di Greta Paolucci - 12 Agosto 2025