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Milano, Avs organizza la festa nazionale al Leoncavallo nel mese dello sgombero. Sardone: “Ennesimo schiaffo alla legalità”

Cosa succederà a settembre?

Milano, Avs organizza la festa nazionale al Leoncavallo nel mese dello sgombero. Sardone: “Ennesimo schiaffo alla legalità”

Politica - di Gabriele Caramelli - 2 Agosto 2025 alle 13:20

Dopo l’inchiesta sull’urbanistica, Milano viene travolta da un’altra polemica sul centro sociale occupato “Leoncavallo” e di mezzo c’è sempre la sinistra. Inizialmente, lo sgombero dello stabile era stato fissato per il 15 luglio, ma poi è stato rimandato al 9 settembre. Ieri alcuni esponenti lombardi di Fratelli d’Italia avevano incontrato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, uscendo dal colloquio con la garanzia che “”sono pronti interventi concreti per il ripristino della legalità nell’area”. Eppure, Alternativa Verdi e Sinistra  ha scelto di organizzare ugualmente al Leoncavallo la propria festa nazionale, proprio nei primi giorni del mese in cui è previsto l’allontanamento degli occupanti da via Watteau.

Per i gestori della struttura occupata , come riporta Milano today, la decisione del partito ambientalista rappresenta “una scelta coraggiosa di contaminazione tra modalità diverse della politica ed evidente schieramento in questa vicenda”.  Ma c’è anche chi non si arrende all’abusivismo illegale. “Avs, il partito che sta tenendo ostaggio il sindaco Sala su stadio e Pgt, pare voglia organizzare la sua festa al Leoncavallo”, ha spiegato in una nota l’eurodeputata della Lega Silvia Sardone, che poi ha sottolineato come la decisione del partito sia “l’ennesimo schiaffo alla legalità da parte di quella sinistra estrema per cui i centri sociali vanno coccolati mentre le migliaia di famiglie sospese a causa dei pasticci dell’urbanistica abbandonate al loro destino”.

Sardone contro la festa di Avs al Leoncavallo: “Il sindaco e i riformisti non dicono niente?”

“Il sindaco e la parte riformista della coalizione non hanno nulla da dire? – si è chiesta l’europarlamentare e consigliera comunale di Milano del Carroccio – Mi auguro perlomeno che le trattative in corso per trovare una sistemazione alternativa al Leoncavallo, ovvero il capannone di via San Dionigi, vengano congelate: sarebbe folle proseguire su questa strada, visto il contesto generale, e anche irrispettoso verso chi ha già pagato la sua casa ma non può abitarci a causa del sequestro dei cantieri per le presunte irregolarità che il Comune avrebbe avallato”. Inoltre, “il Leoncavallo è il simbolo dell’abusivismo e dell’illegalità a Milano: basta concessioni, basta riconoscimenti, basta tolleranza. Lo sgombero entro inizio settembre è l’unica strada percorribile”.

Una questione irrisolta

Nel frattempo, come riporta Milano today, lo Stato ha richiesto un risarcimento di 3 milioni di euro all’associazione “Mamme antifasciste del Leoncavallo” e precisamente alla presidente Marina Boer. Precedentemente, il ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire il gruppo Cabassi, ossia il vero proprietario, per non essere riuscito a sgomberare lo stabile occupato sin dagli anni ’90. 

 

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di Gabriele Caramelli - 2 Agosto 2025