
Parla Piantedosi
Migranti, sbarchi calati del 60% in estate: il mare calmo aiuta gli scafisti, ma vince la linea dura del governo
I numeri parlano chiaro. Nei primi 15 giorni di agosto i migranti irregolari sbarcati sulle coste italiane sono circa 2mila. Secondo il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, sono ancora tanti, ma nello stesso periodo del 2024 erano 4.339, e nel 2023 erano 12.070. “Un dato che conferma la tendenza registrata già nel mese di luglio: gli sbarchi quest’anno crollano proprio nei mesi estivi, quando il meteo è più favorevole per le traversate in mare. Da quando siamo in carica, infatti, i numeri degli sbarchi sono drasticamente calati”, ha detto oggi il responsabile del Viminale, secondo cui la lotta agli scafisti – responsabile della recente tragedia di Lampedusa – procede in modo molto concreto e positivo. E l’estate, periodo cruciale per gli sbarchi grazie alle favorevoli condizioni meteo, lo dimostra.
Migranti, il drastico calo estivo rispetto agli scorsi anni
”Anche quest’anno come nel 2024 si registra una diminuzione del 60% rispetto al 2023 – aggiunge – E confidiamo di fare ancora meglio. Grazie agli accordi con Libia e Tunisia dal 2023 a oggi sono state bloccate oltre 236mila partenze e, grazie ai rimpatri volontari assistiti, nello stesso periodo di tempo, più di 64mila migranti economici sono tornati nei loro Paesi d’origine”, ha aggiunto oggi Piantedosi. ”Solo nel 2024, abbiamo rimpatriato 5.400 irregolari, un dato in crescita sul 2023 – continua – Nei primi sette mesi di quest’anno l’incremento continua: siamo a più 12% rispetto ai dati già buoni dello scorso anno. Lavoriamo su questo fronte e continueremo a farlo perché crediamo che si debba affermare una volta per tutte il principio che in Italia si entra solo attraverso canali regolari”.
Il bilancio, dunque, è positivo. “‘Ci sono le discussioni e le polemiche, comprensibili. Poi ci sono i fatti e i numeri. È stato un anno importante per la sicurezza sui nostri territori, con risultati molto positivi. Grazie alle zone rosse, alle operazioni ad alto impatto, all’aumento della presenza di operatori delle forze dell’ordine, l’indice dei reati registra oggi un meno 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”.