
Ennesimo colpo di mano
Migranti, ennesima pretesa di disobbedire: la Ong sfida il Viminale e approda a Trapani anziché a Genova. E Fratoianni non si smentisce
Siamo alle solite: "Mediterranea" dirotta su Trapani invece che attenersi all'assegnazione del Viminale del porto sicuro di Genova. E Fratoianni plaude alla disobbedienza e ne approfitta per delegittimare e ingiuriare il governo
Dal fronte migranti e Ong arriva l’ennesima provocazione: è Genova il porto di sbarco assegnato a Mediterranea, la nave dell’omonima organizzazione non governativa, per lo sbarco dei 10 naufraghi tratti in salvo nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. Si tratta di cittadini kurdi di Iran e Iraq, egiziani e siriani, tra cui tre minori non accompagnati di 14, 15 e 16 anni. Ma la nave – neanche a dirlo – disobbedisce a Piantedosi e fa rotta su Trapani anziché dirigersi, come da indicazioni e protocollo, verso il porto ligure. Così, dopo essersi messa in navigazione dalle isole Egadi, è approdata al porto di Trapani, contravvenendo all’indicazione ricevuta dalle autorità marittime italiane.
Migranti, ennesimo colpo di mano di una Ong
L’irresponsabile sfida lanciata al Viminale è servita: rotta verso la Sicilia (più vicina) e contrordine auto-deciso che contravviene alle disposizione del Ministero degli Interni che aveva assegnato il porto genovese per lo sbarco dei 10 migranti salvati in mare. Una decisione che dimostra come queste organizzazioni continuino a ignorare le regole con il pretesto di una presunta “inumana” distanza da percorrere. Ma guardiamola anche dall’atra prospettiva…
Nonostante il Viminale avesse assegnato a Genova un porto sicuro in linea con la normativa e le esigenze operative, l’organizzazione ha unilateralmente deciso di ignorare tale disposizione, optando per un porto più vicino. La motivazione addotta, come spesso accade, è la presunta condizione psicofisica precaria dei migranti. E con tanto di dichiarazioni giustificatorie del capomissione, Beppe Caccia, che ha motivato il gesto con un’asserzione perentoria: «Disobbediamo a un ordine ingiusto e inumano del ministero dell’Interno, ma così facendo obbediamo al diritto marittimo, alla Costituzione italiana e alle leggi dell’umanità».
Migranti e Ong “disobbedienti”: Fratoianni ne spara una delle sue…
Una vera e propria sfida che non tiene conto delle implicazioni di un gesto di questo tipo, che mina la gestione ordinata dei flussi migratori e il coordinamento tra le diverse autorità. Un contesto caldo, che finisce per diventare incandescente con i commenti della sinistra buonista e disobbediente per vocazione (e demagogia). Come se non bastasse, infatti, a rincarare la dose, (poteva mai non essere così?) si è levato lo scudo e alzata la voce di Nicola Fratoianni. Il leader di Sinistra Italiana ha attaccato il governo Meloni, definendolo «inutilmente feroce», e accusandolo arbitrariamente di «giocare con le vite umane».
La solita battaglia demagogica della sinistra buonista e radicale
Nulla di nuovo, insomma. Ma ancora una ennesima occasione persa dalla sinistra radicale, pronta a schierarsi apertamente a difesa di chi disubbidisce alle leggi italiane. Trasformando un atto di sfida nella solita, logora, battaglia ideologica e politica. Le parole dell’esponente Avs, «i naufraghi salvati da Mediterranea siano sbarcati al più presto», suonano peraltro come un’ennesima ingerenza in una questione di sicurezza nazionale, dimostrando una totale mancanza di rispetto per le decisioni del governo legittimamente eletto.
L’episodio si configura come l’ennesimo tentativo di delegittimare l’esecutivo, utilizzando la tragedia dei migranti come leva politica per imporre la propria agenda e disattendere le regole che ogni Paese ha il diritto di darsi per gestire i propri confini.