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Marocchinate all’Elba: una strada per Olimpia Mibelli Ferrini, la lavandaia eroina. FdI: omaggio doveroso

A Portoferraio

Marocchinate all’Elba: una strada per Olimpia Mibelli Ferrini, la lavandaia eroina. FdI: omaggio doveroso

Politica - di Penelope Corrado - 3 Agosto 2025 alle 10:52

Non solo le marocchinate della Ciociaria, il riconoscimento postumo di Portoferraio a Olimpia Mibelli Ferrini, riapre un capitolo nascosto della storia d’Italia. Nel 1944 ci fu uno sbarco destinato a lasciare tracce devastanti nella popolazione civile, con oltre duecento donne stuprate. Lo portarono a termine i francesi che dalla Corsica si spostarono sull’Isola d’Elba con l’operazione Brassard.
Quella invasione nell’ultimo anno della seconda guerra mondiale portò sull’isola i “goumiers”, soldati coloniali di origine marocchina, e i senegalesi che rimarranno tristemente famosi per saccheggi e violenze, come descritto dal libro di Alberto Moravia “La Ciociara”, reso celeberrimo nel film interpretato da Sofia Loren (che vinse il premio Oscar nel 1962).

Olimpia Mibelli Ferrini, vittima di uno stupro di gruppo per salvare le altre

All’Elba, le “24 ore di diritto di preda” concesse dai generali francesi alle truppe, diedero la stura a violenze aberranti, ignorate dai manuali di storia. Per salvare alcune delle ragazzine di Portoferraio dal branco, Olimpia Mibelli Ferrini, 21enne lavandaia del paese, si offrì ai soldati. La sua incredibile vicenda è stata censurata per decenni nella rossa Toscana, dove la narrazione sulla liberazione prevede l’omissione delle pagine più imbarazzanti e drammatiche.

Campione (FdI): “Donna simbolo delle marocchinate dell’Elba”

“A distanza di quasi 81 anni dalle violenze delle truppe alleate sbarcate all’Isola d’Elba – commenta Susanna Donatella Campione, senatrice di Fratelli d’Italia eletta in Toscana e componente della commissione bicamerale contro la violenza sulle donne – il Consiglio comunale ha votato all’unanimità l’assegnazione della medaglia d’oro Città di Portoferraio a Olimpia Mibelli Ferrini, donna simbolo delle “marocchinate” dell’isola. Nel giugno 1944, dopo lo sbarco all’Elba delle truppe alleate, i generali francesi concessero ai loro soldati il barbaro “diritto di preda” ossia di impadronirsi delle donne del paese conquistato. Olimpia era una lavandaia 21enne, orfana e già vedova di guerra. Per salvare alcune ragazzine del posto, si offrì al posto loro ai soldati africani delle colonie francesi. Un gesto incredibile, che la popolazione accolse con vergogna e imbarazzo”.

“Infatti – prosegue la senatrice di FdI – all’Elba, negli anni a seguire, si preferì far calare il silenzio sulle violenze del 1944, perché troppo dolorose. Il riconoscimento di queste ore riapre una pagina nascosta della storia d’Italia, ricordando che le atroci violenze sulle donne durante la Seconda guerra mondiale non si limitarono alla sola Ciociaria, dove le marocchinate furono oltre tremilacinquecento. L’orribile rituale delle aggressioni sessuali annovera circa duecento casi di stupro solo sull’Isola d’ELBA e la storia di Olimpia Minelli Ferrini li rappresenta tutti nella loro drammaticità. A Olimpia – conclude Campione – la città di Portoferraio intitolerà anche una strada per onorarne la memoria per le generazioni future”.

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di Penelope Corrado - 3 Agosto 2025