
Le condizioni sono stabili
Mangia formaggio con latte crudo, grave un bambino in Veneto: è il secondo caso a Belluno
L'infezione è arrivata ai reni. Per gli esperti bisogna evitare la somministrazione di questi derivati come unica forma di prevenzione
Un bimbo di 15 mesi, del Bellunese, è stato elitrasportato in condizioni serie e ricoverato nel reparto di Nefrologia pediatrica dell’ospedale di Padova con una diagnosi clinica di Sindrome emolitico-uremica (Seu), malattia acuta rara che però rappresenta la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita. “Si tratta del secondo caso nel 2025 in provincia di Belluno – spiega Sandro Cinquetti, direttore del Dipartimento Prevenzione dell’azienda Ulss 1 Dolomiti – Il primo risale a qualche settimana fa, e ne avevamo avuto un altro a novembre scorso”.
I casi letali sono molto rari
I casi letali da intossicazione da latte crudo sono molto rari. Per l’esperto, “il livello di attenzione si è un po’ alzato, perché in Italia sono descritti un centinaio di casi l’anno di questo genere. E’ probabile che questi numeri dipendano anche da una maggiore attenzione, perché la diagnosi non è proprio semplicissima, però tre casi nel giro di meno di un anno sono significativi in una provincia di 200 mila abitanti come la nostra”. Le condizioni del piccolo sono al momento “relativamente stabili”. Quest’ultimo caso, dice Cinquetti, “non è molto diverso dal precedente: ha come caratteristica il fatto che il bambino, di poco più di un anno d’età, ha mangiato quello che mangiano i genitori, nell’ambito di un contesto anche esterno alla casa, ma anche in famiglia, caratterizzato dall’uso di formaggi freschi, talora a base di latte crudo”.
Bassetti: “Sconsigliato dare questi alimenti ai bimbi”
Per l’infettivologo Marco Bassetti, “Se il latte non viene sottoposto a bollitura il rischio di infezione da parte di alcuni batteri è molto elevato e le conseguenze sono davvero molto gravi”. “Per il momento l’eradicazione della malattia è affidata alla prevenzione dell’infezione che, essendo trasmessa per via alimentare, richiede attenzione nell’assunzione di solo latte e latticini pastorizzati”, aggiunge Bassetti. Quindi, evitare la somministrazione di questi alimenti ai piccoli è l’unica prevenzione possibile.