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Meloni fondamentale per il rpcoesso di pace in Ucraina, i riconoscimento del governo (e non solo)

La via italiana alla pace

L’Italia s’è desta: Meloni protagonista del dialogo in Ucraina. E tra dichiarazioni e riconoscimenti innegabili, è orgoglio azzurro

Il successo diplomatico della premier nella trattativa di pace per l'Ucraina, e il ruolo centrale dell'Italia al vertice di Washington, riscuotono il plauso della maggioranza (e non solo) per il riconoscimento internazionale della proposta italiana sulle garanzie di sicurezza, ispirate all'articolo 5 della Nato, come base per il dialogo. Sinistra non pervenuta...

Politica - di Ginevra Sorrentino - 19 Agosto 2025 alle 14:07

Il cammino verso la pace in Ucraina, lungo e irto di difficoltà, ha finalmente visto compiersi passi decisivi e concreti, e l’Italia, sotto la guida della premier Giorgia Meloni, si è imposta come protagonista indiscussa di questo cruciale momento storico. Il recente vertice alla Casa Bianca, che ha riunito il presidente americano Donald Trump, quello ucraino Volodymyr Zelensky e i principali leader europei, ha sancito il successo della strategia italiana, basata sulla fermezza di principi e sulla costanza nel dialogo.

Orgoglio azzurro: Meloni protagonista del dialogo in Ucraina

Le parole della stessa Meloni, «oggi è un giorno molto buono. […] L’Italia è sempre pronta a portare idee per la pace e per il dialogo», risuonano come un’eco del trionfo diplomatico. La proposta avanzata da tempo dal nostro Paese, quella di offrire garanzie di sicurezza all’Ucraina ispirate all’articolo 5 della Nato, è diventata, come sottolineato dalla premier, il punto di partenza centrale della discussione tra i leader mondiali. Questo risultato non solo dimostra la visione strategica dell’Italia, ma anche la sua capacità di tradurre un’idea in una proposta operativa e riconosciuta a livello internazionale. Perché «l’Italia è sempre pronta a portare idee per la pace e per il dialogo. È un percorso che dobbiamo costruire insieme, per garantire la pace e difendere la sicurezza delle nostre nazioni», ha ribadito con fermezza il presidente del Consiglio, prendendo la parola prima dell’inizio del vertice sull’Ucraina alla Casa Bianca.

L’orgoglio del centrodestra e il riconoscimento internazionale

Non per niente, il successo di Giorgia Meloni è stato accolto con un’ondata di plauso da parte del centrodestra. L’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza ha espresso un sentimento di orgoglio diffuso, affermando che «tutti gli italiani possono essere orgogliosi perché l’Italia è protagonista, con Giorgia Meloni seduta al fianco di Donald Trump» nella foto di famiglia dei leader europei insieme al presidente americano. «A dimostrazione – prosegue Fidanza – che aveva ragione la nostra premier nel perseguire ostinatamente l’unità dell’Occidente. E perché «la proposta operativa che Meloni ha avanzato da tempo e per prima, ovvero garanzie di sicurezza ispirate all’articolo 5 della Nato, è diventata la proposta centrale discussa dai leader».

Ucraina, Fidanza: «Fieri di Meloni». Macron propone invio truppe per consenso in patria

Fidanza ha inoltre contrapposto la posizione “velleitaria” di chi come Macron vorrebbe inviare truppe europee a una politica più matura, ribadendo che la linea italiana ha dimostrato di essere l’unica realmente efficace. Non a caso, a suo avviso, la politica estera di Trump, che in questo primo anno di mandato ha untato a porre fine ai conflitti in corso sullo scacchiere internazionale, potrebbe a buona ragione aspirare a un premio Nobel per la Pace. Un riconoscimento già assegnato a Obama, a suo dire, “sulla fiducia”.

«Premio Nobel per la pace a Trump? Legittimo che pensi di meritarlo»

E allora: «Se a Obama il Nobel è stato dato sulla fiducia, senza che facesse nulla e prima che combinasse i disastri delle primavere arabe, è legittimo che Trump pensi di meritarlo. I fatti dicono che nei quattro anni del suo primo mandato non ha fatto guerre. Ha contenuto con la deterrenza Russia, Cina e Iran. E e ha realizzato gli storici “Accordi di Abramo” tra Israele e alcuni Paesi arabi. E ora, nei primi sei mesi di questo mandato, ha posto fine a sei guerre, tra cui un conflitto potenzialmente nucleare e altri addirittura pluridecennali. Una fine dignitosa della guerra in Ucraina sarebbe dal suo punto di vista la ciliegina sulla torta».

Procaccini: «A Washington avviato un percorso solido per l’unità dell’Occidente»

Sulla stessa lunghezza d’onda, il co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini, ha sottolineato come la leadership di Meloni sia ormai un «punto di riferimento nella costruzione di un fronte occidentale unito». Questo fronte, secondo Procaccini, agisce come il principale fattore di deterrenza contro la destabilizzazione internazionale. «La presidente del Consiglio italiana – ha sottolineato l’Europarlamentare di Fratelli d’Italia- Ecr, Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, intervenendo questa mattina alla trasmissione Agorà su Raitre – ha ormai una sua credibilità internazionale forte e riconosciuta, che l’ha resa un punto di riferimento nella costruzione di un fronte occidentale unito. La presidente Meloni fin dal suo insediamento ha insistito con chiarezza sulla necessità che l’Occidente agisca come una vera e propria comunità geopolitica, capace di difendere con coerenza e determinazione i propri interessi strategici».

Ucraina, Salvini: «Speriamo che nessuno a Bruxelles o Parigi si metta di traverso»…

Ma non è ancora tutto, perché dichiarazioni di apprezzamento sono giunte anche dagli altri leader della coalizione di governo. Il vicepremier Matteo Salvini, per esempio, ha condiviso su X l’auspicio che il 2025 sia l’anno della fine della guerra, rimarcando il ruolo decisivo di Trump e di Meloni e lanciando una velata (ma poi neanche troppo) critica a chi a Bruxelles o Parigi si «mette di traverso sulla via della Pace».

«Sono giornate importanti, sia quella in Alaska tra Trump e Putin. Sia quella di ieri con Zelensky, i leader europei, il nostro presidente del Consiglio. Se nessuno si metterà di mezzo tra Bruxelles e Parigi saranno settimane decisive. La giornata di ieri è stata la miglior risposta a chi parla male di Trump, è riuscito in pochi mesi a fare quello che non ha fatto Biden in diversi anni. Spero che chi continui a parlare di guerra come Macron e il riarmo della von der Leyen si rassegni e lasci lavorare chi sta lavorando bene», ha concluso Matteo Salvini.

Il plauso di Gasparri: «Raggiunti traguardi importanti, chiara la linea italiana»

Non solo. Perché anche il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha riconosciuto tra soddisfazione e orgoglio, che «si sono raggiunti dei traguardi importanti», evidenziando come la «linea italiana è stata chiara in questo contesto». E lodando il «confronto continuo tra Meloni e Trump». Concludendo ottimisticamente che, sebbene il percorso sia ancora in salita, «qualcosa si è finalmente mosso».

«La linea italiana è stata chiara in questo contesto, frutto del confronto continuo tra Meroni e Trump e dell’azione svolta dal ministro degli esteri Tajani con il segretario di Stato Rubio e gli altri esponenti dell’amministrazione americana», ha ribadito Gasparri. Aggiungendo a stretto giro: «L’Europa c’è e l’Italia c’è. Sorprende la voce in pura malafede di chi nega l’evidenza e antepone una falsa propaganda a un interesse più generale. C’è ora da lavorare perché questo sentiero venga percorso fino alla meta finale. Nulla è scontato, ma qualcosa si è finalmente mosso», ha chiosato emblematicamente il senatore forzista.

Una vittoria per la pace

Venti di pace soffiano e da destra l’aria che si respira è di cauto ottimismo e soddisfazione innegabile. Tanto che il successo diplomatico del governo Meloni è stato riconosciuto anche da voci esterne al mondo della politica. Come suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche, che ha lanciato un forte appello all’unità nazionale, sostenendo che «non riconoscere il ruolo dell’Italia all’interno della politica internazionale significa tradire lo spirito di pace e di mediazione che da sempre ha caratterizzato i rapporti tra l’Italia ed il resto del mondo».

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di Ginevra Sorrentino - 19 Agosto 2025