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I dati della Cgia di Mestre

L’Italia è rimasta senza artigiani: 400mila in meno in 10 anni. Idraulici in via d’estinzione, ci sono più avvocati

Economia - di Penelope Corrado - 16 Agosto 2025 alle 13:30

La notizia è allarmante e prevedibile: in Italia gli artigiani sono in via d’estinzione. Negli ultimi 10 anni il numero degli artigiani presenti nel nostro Paese ha infatti subito un crollo verticale di quasi 400mila unità. Un paradosso, con l’avvento dell’Intelligenza artificiale, che potrà sostituire tutti tranne loro.

Se nel 2014 se ne contavano 1,77 milioni, l’anno scorso la platea è scesa a 1,37 milioni (-22%). È quanto calcola l’Ufficio studi della CGIA, che ha elaborato i dati dell’Inps e, per quanto concerne il numero delle imprese artigiane attive, quelli di Infocamere/Movimprese.

In dieci anni l’Italia ha perso un artigiano su 4

“Pertanto, possiamo affermare con grande preoccupazione che in due lustri quasi un artigiano su quattro ha gettato la spugna”, scrive l’associazione mestrina nella sua analisi. Anche nell’ultimo anno la contrazione è stata importante: tra il 2024 e il 2023 il numero è sceso di 72mila unità (-5%). La riduzione ha interessato tutte le regioni d’Italia, nessuna esclusa.

Nell’ultimo decennio le aree più colpite da questa ”emorragia” sono state le Marche (-28,1 per cento), l’Umbria (-26,9), l’Abruzzo (- 26,8) e il Piemonte (-26). Il Mezzogiorno, invece, è stata la ripartizione geografica che ha subito le ‘perdite’ più contenute. Grazie, in particolare, agli investimenti nelle opere pubbliche legati al Pnrr e agli effetti positivi derivanti dal Superbonus 110 per cento, il comparto casa ha ‘frenato’ la caduta del numero complessivo degli artigiani di questa ripartizione geografica. Va comunque segnalato, scrive ancora la CGIA, che questa riduzione in parte è anche riconducibile al processo di aggregazione/acquisizione che ha interessato alcuni settori dopo le grandi crisi 2008/2009, 2012/2013 e 2020/2021. Purtroppo, questa ‘spinta’ verso l’unione aziendale ha compresso la platea degli artigiani, ma ha contribuito positivamente ad aumentare la dimensione media delle imprese, spingendo all’insù anche la produttività di molti comparti; in particolare, del trasporto merci, del metalmeccanico, degli installatori impianti e della moda.

Più avvocati che idraulici: i numeri della crisi

Negli ultimi decenni, prosegue l’analisi dell’associazione, tante professioni ad alta intensità manuale hanno subito una svalutazione culturale; questo processo ha allontanato molti ragazzi dal mondo dell’artigianato. Il tratto del profondo cambiamento avvenuto, ad esempio, è riscontrabile dal risultato che emerge dalla comparazione tra il numero di avvocati e di idraulici presenti nel nostro Paese.

Se i primi sono poco più di 233mila unità, si stima che i secondi siano ‘solo’ 165mila. Appare evidente che

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Ci sono 4 commenti

  1. pietro" ha detto:

    L’Italia è rimasta senza artigiani!!
    E gli italiani che finanziano le diverse scuole che offrono percorsi formativi volti all’apprendimento di un mestiere, spesso integrati nell’ambito dell’istruzione professionale hanno sbagliato tutto?
    Tutte quelle scuole e percorsi:
    -le FP con percorsi triennali;
    -scuole dei mestieri che operano sull’approccio pratico di un mestiere, che integra l’attività in aula e in azienda;
    -scuole d’arte e mestieri, che specializza
    i ragazzi nell’artigianato artistico;
    -titolo di studio professionali con i seguenti percorsi: operatore meccanico, elettrico, grafico, turismo estetica e logistica sono solo sulla carta è un imbroglio?
    Italiani.., attenzione agli anti italiani, ai negativismi. In sintesi , l’Italia offre diverse opportunità per imparare un mestiere, che combina anche la teoria con la pratica e che spesso sono completamente gratuiti , mirati all’inserimento nel mondo del lavoro.
    A questo punto o stiamo sbagliando tutto o qualcuno in modo becero mente o specula politicamente e ideologicamente per mettersi di traverso per creare confusione nelle famiglie e nei giovani che non hanno la vocazione di fare gli avvocati!!

  2. giovanni mazzoran ha detto:

    In qualità di presidente di categoria arredo in confartigianato Belluno che è una provincia totalmente montana,lamento la poca attrattività nel settore artigiano nella mia provincia da parte dei giovani, questa cosa è dovuta principalmente ai problemi burocratici, alle innumerevoli difficoltà che un artigiano giornalmente deve affrontare nel suo lavoro ,tutto troppo complicato, non le elenco tutte perchè sarebbe troppo lungo comunque i giovani ,secondo me, fanno benissimo a non interessarsi all’ artigianato e lavorare in fabbrica, finita la giornata tutti a casa e i problemi rimangono li, ferie pagate ,permessi vari ,tredicesima e quantaltro, poco o tanto se lo fanno bastare, l’artigiano fatica sempre, anche di notte è alle prese con i problemi del giorno prima e del giorno dopo e , questo anche tutte le feste comandate, alla fine deve fare un mutuo per pagare la denuncia dei redditi. Ma tutto questo non interessa a nessuno, l’artigiano, alla fine, è sempre un poveraccio abbandonato a se stesso, quando non ci saranno più artigiani sarà molto complicato, le famose risorse Boldriniane non sono in grado di sostituire la professionalità e l’ingegno dei nostri artigiani, alla fine non vale la pena complicarsi la vita.

  3. Gilberto ha detto:

    Sono quelli che hanno studiato con la pensione della nonna e non fanno soldi.
    La maggior parte hanno preso l abilitazione a Catanzaro versando somme di denaro.
    Questa è l Italia.

  4. Maurizio ha detto:

    A Sesto San Giovanni (MI) hanno chiuso negozi di artigiani moda ecc e hanno aperto immobiliari…finanziarie e robaccia del genere…

di Penelope Corrado - 16 Agosto 2025