
I prossimi passi
In corso i preparativi per l’incontro Putin-Zelensky. Politico: “Per il trilaterale si pensa a Budapest”
Un vertice a due e poi un trilaterale per chiudere l’intesa. Donald Trump, all’indomani del vertice alla Casa Bianca, delinea i prossimi passi per la fine della guerra in Ucraina. Un obiettivo ambito che, nonostante la raffica di incontri delle ultime ore, resta però ancora sfuggente. I nodi da sciogliere sono molti. Il Cremlino comunque ha aperto a un incontro. Sarebbe stato lo stesso zar a proporlo, dicendo a Trump che avrebbe preferito vedere il leader ucraino “da solo” e indicando Mosca come sede.
Trilaterale, ipotesi per la location
Zelensky però ha rifiutato: si è detto disponibile a un vertice in qualsiasi formato bilaterale o trilaterale, ma ha respinto seccamente l’idea di un vertice nella capitale russa. Una delle ipotesi in campo, appoggiata dall’Eliseo e da Roma (come ha spiegato il ministro degli esteri Antonio Tajani) è quella di Ginevra. Mentre la Casa Bianca per l’eventuale vertice trilaterale con la partecipazione di Trump starebbe puntando su Budapest. Il Secret Service – spiegano fonti ben informate, riporta l’Ansa – si starebbe già preparando per il summit nell’Ungheria di Victor Orban, riporta Politico.
Sulla data, però, le grandi manovre continuano: non è escluso che lo storico incontro tra i leader di Mosca e Kiev possa avvenire entro la fine di agosto, nell’arco quindi di una quindicina di giorni. A premere per un’accelerazione del negoziato è Trump, intenzionato chiudere la partita il prima possibile. “Lasciamo” che si incontrino loro per primi: sono loro che devono prendere le decisioni, ha detto il tycoon, alludendo indirettamente allo scambio di territori. Alla Casa Bianca con i leader europei non se ne è parlato. Ma per cercare di sensibilizzare Trump, Zelesnky nello Studio Ovale gli ha presentato delle mappe dettagliate, per dimostrargli come cedere le regioni che Mosca rivendica significhi lasciare aperta la porta a prossime aggressioni: dare a Putin il resto della regione del Donetsk come chiesto dal Cremlino – il messaggio a Trump – sarebbe come se gli Usa cedessero la parte orientale della Florida. Un confronto che non ha lasciato indifferente il presidente americano.
Trump a Putin: Sia realistico
Tanto che proprio sui territori Trump nelle ultime ore ha inviato Putin a essere “realistico”: “Spero che sia bravo, altrimenti la situazione sarà dura”. “Con Putin abbiamo un buon rapporto, ma questo conta solo se troviamo una soluzione, altrimenti non m’interessa del buon rapporto”, ha detto il presidente usa intervenendo a “Fox & Friends” all’indomani del vertice alla Casa Bianca con Volodymyr Zelensky e i leader europei e dopo l’annuncio di un bilaterale tra il presidente ucraino e il presidente russo. “Spero Putin faccia il bravo, altrimenti la situazione sarà dura. E spero Zelensky faccia quello che deve fare, mostrando un po’ di flessibilità”. Ora – per Trump – il primo obiettivo è “far incontrare Zelensky e Putin”, che “non sono esattamente stati migliori amici finora”.
“Spero che Zelensky mostri flessibilità”
“Tutte e due le parti devono fare concessioni”, ha insistito il segretario di Stato Marco Rubio, a cui il presidente ha conferito un ruolo di primo piano nella definizione delle garanzie di sicurezza per Kiev insieme agli europei. Trump ha quindi aperto alla possibilità di fornire aiuti anche in termini di difesa aerea. Ma ha categoricamente escluso l’invio di militari Usa in Ucraina (“avete la mia parola”), a differenza di alcune capitali europee come Londra, Parigi e Berlino.