Impuniti per aver commesso il fatto: i 4 piccoli rom di Milano mandano in tilt Sala e la sinistra buonista

«L’insediamento rom risale a circa un anno fa: rischiamo ogni giorno di fare a botte. Due settimane fa avevano rubato due macchine, le hanno portate qui e le hanno incendiate. Ne fanno di tutti i colori e noi non possiamo fare niente». La testimonianza raccolta da LaPresse arriva da un residente di via Selvanesco, vicino al campo rom milanese da dove provengono i quattro ragazzini, tra gli 11 e i 13 anni, che hanno investito e ucciso Cecilia De Astis a bordo di un’auto rubata.

Un drammatico fatto di cronaca che assume un’inevitabile rilevanza politica. «Se quanto riportato dai giornali rispondesse al vero, sarebbe pazzesco. Campo Rom da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo “genitori” da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistre, ci siete?». Così sui social il leader della Lega, Matteo Salvini.

Da Salvini a Fidanza: il centrodestra attacca il sindaco

«Bambini cresciuti nel degrado di un campo abusivo –  dichiara il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza – educati all’illegalità e sicuri dell’impunità. Tutto il contrario dell’integrazione da sempre predicata dalla sinistra buonista. Un fenomeno che le giunte di sinistra hanno lasciato ingrossare fino a perderne il controllo. L’ennesimo fallimento della sinistra in salsa ambrosiana, di cui Sala e il Pd dovrebbero chiedere scusa.

Mentre il deputato di FdI ed ex vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato sottolinea: «È da anni che denuncio la grave situazione in cui versano gli insediamenti nomadi della città dove, spesso, sono stati ritrovati anche criminali e delinquenti. Tutti i campi rom della città vanno controllati h 24 e se non si riesce, allora bisogna subito sgomberarli e chiuderli perché, come vediamo anche dai fatti accaduti ieri, i ragazzini crescono con degli esempi pessimi e ben lontani da una società civile che causano continua insicurezza e degrado nelle città».

La vicecapogruppo di FdI, alla Camera Augusta Montaruli chiede invece che «la commissione periferie indaghi sulle condizioni dei minori nei campi nomadi». Per la parlamentare FdI, «davanti a un fatto così grave, che in questo caso ha fatto registrare conseguenze tragiche, non ci si può voltare dall’altra parte. Cosa deve avvenire ancora per intervenire nei confronti di chi fa crescere un minore nei campi NOMADI tra abusivismo e condotte reiteratamente illecite?».

Morte di Cecilia De Astis: ora il sindaco fa l’indignato contro la destra

Tirato in ballo, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, fa l’indignato: «Sulla morte di una persona in circostanze così terribili trovo vergognoso speculare, soprattutto da parte di alti rappresentanti del governo. Siamo vicini alla famiglia della donna scomparsa. Non ci sono dubbi che le famiglie dei ragazzi coinvolti devono rendere conto di quanto è successo – prosegue il primo cittadino milanese -. E su questo chiederemo la massima intransigenza». Piuttosto tardiva, visto la tragica sorte di Cecilia De Astis.

I 4 rom sono troppo giovani per essere imputabili

Sul fronte delle indagini, si apprende per ora che hanno tra gli 11 e i 13 anni i ragazzini fermati per aver investito con un’auto rubata e ucciso ieri in via Saponaro la 71enne Cecilia De Astis. Sono stati all’interno di un accampamento abusivo di nomadi in via Selvanesco, non lontano dal luogo della tragedia. Sono tutti nati in Italia di origini bosniache. Il fascicolo iscritto ieri per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso dal pubblico ministero di turno a Milano, Enrico Pavone, passa ora alla Procura per i minorenni. I giovanissimi, vista l’età inferiore ai 14 anni, non sono imputabili.