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Il comunismo è reato, come il nazismo: la storica decisione nella Repubblica Ceca che annichilisce la sinistra

Il comunismo è reato, come il nazismo: la storica decisione nella Repubblica Ceca che annichilisce la sinistra

Esteri - di Robert Perdicchi - 6 Agosto 2025 alle 13:38

Nel 2025 è possibile essere arrestati se ci si dichiara comunisti? Sì, ma non in Italia, ovviamente. Accade nella Repubblica Ceca dove i regimi e le ideologie totalitarie sono state messe al bando. E ovviamente, da quelle parti, l’obiettivo è il comunismo, che in “Cekia” (ex Cecoslovacchia, prima della divisione) vanta un passato pesante, ed è al centro della normativa che sanziona l’apologia di dittatura. Un emendamento al codice penale recentemente approvato ha criminalizzato la propaganda comunista nel paese, mettendo di fatto al bando il Partito comunista di Boemia e Moravia (KSČM), che ha rappresentanti al Parlamento Europeo e nei parlamenti locali, e secondo i sondaggi ha la possibilità di ottenerne anche alle prossime elezioni nazionali, fissate per ottobre.

Il comunismo è reato nella Repubblica Ceca

Come scrive Il Post in un lungo articolo, l’emendamento è stato firmato nella seconda metà di luglio dal presidente della Repubblica, Petr Pavel, dopo essere stato approvato in parlamento tra fine maggio e giugno. Sarà in vigore dal 1° gennaio del 2026. In sostanza ha equiparato la promozione dell’ideologia comunista a quella del nazismo, inserendola nell’articolo 403 che già vietava la seconda, con pene previste da uno a cinque anni di carcere.

“Fino alla “rivoluzione di velluto” del 1989, infatti, in Cecoslovacchia ci fu un regime comunista allineato all’Unione Sovietica, che represse con la forza il dissenso. Per questo il comunismo è associato a un periodo della storia nazionale in cui mancarono la libertà e la democrazia, a differenza di altri paesi europei dove i comunisti non governarono. Nel 1993 poi il paese si divise in Cechia e Slovacchia. L’emendamento è stato promosso dall’Istituto ceco per lo studio dei regimi totalitari (USTR) ed è stato sostenuto dal governo di destra di Petr Fiala in parlamento, dove è passato con una maggioranza più ampia di quella risicata abituale per la sua coalizione”, scrive Il Post.

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di Robert Perdicchi - 6 Agosto 2025