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Helen Mirren a gamba tesa sui possibili stravolgimenti al mito e alla epica saga spy di James Bond

La diva che non ti aspetti

Helen Mirren spiazza le femministe e gela il politicamente corretto: “James Bond deve restare un uomo. Una donna 007 non funziona”

L'attrice non ha dubbi sulle evoluzioni (stravolgimenti?) di un archetipo letterario e cinematografico intoccabile e intramontabile: la spia al servizio della Corona inglese con licenza di uccidere non può morire e rinascere donna. Sarebbe un'altra cosa...

Cronaca - di Giulia Melodia - 20 Agosto 2025 alle 13:53

La posizione (e le dichiarazioni di fuoco) di Helen Mirren, attrice e icona del femminismo (anche d’antan), di difendere l’identità maschile di James Bond, non è soltanto una notizia che dilaga su magazine di settore e tra commentatori esclusivi quanto corrosivi. Ma un vero e proprio spunto di riflessione che fa tremare le fondamenta del dibattito sul politicamente corretto nel cinema (e sulle appendici del MeToo declinato ai dogmi Lgbt). Perché in un’epoca in cui la rappresentazione e l’inclusività sono diventate le parole d’ordine, le attestazioni dell’attrice a Saga Magazine suonano come un atto di coraggio intellettuale: «Non puoi avere una donna. Non funziona. James Bond deve essere James Bond, altrimenti diventa qualcos’altro».

Helen Mirren difende James Bond: “Non si può stravolgere un’icona”

Insomma, Helen Mirren, celebre attrice britannica, ha assunto una posizione netta: quella di una interprete d’eccellenza e di una donna matura – oltre che quella di una persona di cultura che sa anche disorganica alla vulgata se necessario – e che arriva in un momento in cui si discute ampiamente del futuro dell’agente segreto più famoso del cinema. La saga di James Bond, giunta alla vigilia del suo 26º capitolo, è ora nelle mani di Amazon Mgm Studios, che ha promesso un «approccio fresco», pur rispettando la «legacy» dell’iconico personaggio e della intramontabile serie cinematografica di cui è all’origine.

«Non puoi avere una donna. Non funziona, altrimenti James Bond diventa qualcos’altro»

Insomma, quella di Helen Mirren non è la critica di una conservatrice, bensì il frutto della lucidità di un’artista che conosce le dinamiche del racconto. L’attrice, che ha definito in passato la figura di Bond «frutto di un profondo sessismo», non sta negando il valore delle donne sullo schermo. Ma sta mettendo in guardia dallo stravolgimento di un archetipo. Bond non è solo un agente segreto: ma un simbolo di un certo tipo di mascolinità. Magari un po’ anacronistica, ma comunque intrinsecamente legata a un’idea di avventura e galanteria che ha segnato un’epoca.

Helen Mirren sul prossimo James Bond: pure Pierce Brosnan e Halle Berry le danno man forte

E del resto, il fatto che anche l’ex 007 Pierce Brosnan e la diva Halle Berry condividano le stesse perplessità – proprio la Berry, durante il Festival di Cannes a maggio, ha espresso riserve simili sull’ipotesi di un 007 donna: «Nel 2025 è bello dire “oh, dovrebbe essere una donna”. Ma non so se sia davvero la cosa giusta da fare» – rafforza il  punto. La questione, insomma, non è se le donne possano interpretare ruoli da spia – sono già protagoniste di film come Atomic Blonde o Salt –. Ma se sia giusto snaturare un personaggio storico per adattarlo a un’ideologia. L’identità di Bond, la sua legacy per l’appunto, è legata a doppio filo al suo essere un uomo britannico, elegante e letale. E con un debole per il lusso e le belle donne. Dunque?

E adesso la parola passa ad Amazon…

Intanto, nonostante la transizione epocale che ha visto la famiglia Broccoli cedere il controllo creativo del franchise di 007 ad Amazon per una cifra stimata intorno al miliardo di dollari, i produttori sembrano orientati a non stravolgere le fondamenta del personaggio. Anzi: Amazon, come si diceva poco sopra, che ora ha il controllo del franchise, ha promesso un “approccio fresco”, ma sempre rispettoso dell’icona. Pertanto, le parole della Mirren e soci risuonano come un monito per i nuovi produttori: si può modernizzare. Si può dare una nuova energia al personaggio. Ma non si può fare a meno delle sue radici. E allora, è plausibile ipotizzare che la sceneggiatura affidata a Steven Knight, noto per il successo internazionale della serie Peaky Blinders, per quanto suggerisca una direzione più cruda e meno patinata, difficilmente stravolgerà le basi del personaggio.

I rumors sul possibile erede di Daniel Craig

Così, mentre rumors, polemiche e indiscrezioni dilagano, al momento non è stata ancora annunciata una data di uscita per il prossimo film. Con le speculazioni sul nuovo volto di Bond che si fanno sempre più intense. I nomi più chiacchierati? Gli attori britannici Aaron Taylor-Johnson e James Norton. Una cosa, però, sembra certa: l’identità di Bond, come sottolineano anche le parole di Mirren e Brosnan, resta fortemente legata al suo essere uomo. Non per mancanza di personaggi femminili forti – anzi – ma per una questione di coerenza narrativa.

Un archetipo che non va stravolto

Del resto, in ultima analisi la storia del cinema è piena di archetipi che hanno resistito al tempo proprio perché non sono stati compromessi. James Bond è uno di questi. La sua forza non risiede nella sua adattabilità a ogni vento ideologico, ma nella sua coerenza narrativa. L’invito di Helen Mirren, quindi, non è a restare fermi, ma a creare nuovi personaggi femminili di spionaggio, altrettanto affascinanti, invece di forzare un’identità che non le appartiene. Perché, come saggiamente ha concluso l’attrice, se James Bond non è più James Bond, diventa semplicemente qualcos’altro. E noi, come spettatori, meritiamo di avere sia l’uno che l’altro.

 

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di Giulia Melodia - 20 Agosto 2025