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Gaza, svolta a un passo o solo un passo interlocutorio?

Compromesso o sterzata?

Gaza, “Hamas accetta la nuova proposta di cessate il fuoco”. Svolta a un passo o solo passo interlocutorio?

Ma cosa si annida dietro l'angolo? La guerra non si ferma... La proposta include il rilascio di 10 ostaggi israeliani in vita e di 18 deceduti, la consegna di aiuti a Gaza attraverso organizzazioni umanitarie, la Mezzaluna Rossa e le Nazioni Unite, e un cessate il fuoco di 60 giorni

Esteri - di Prisca Righetti - 18 Agosto 2025 alle 18:29

Un punto fermo c’è: ma quanto è stabile e prodromico? Difficile dirlo. Intanto, però, si parte dalla notizia che in qualche modo rinfocola un minimo di speranza di tregua:  Hamas ha comunicato ad Al Jazeera di aver accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza. «Hamas ha consegnato la sua risposta ai mediatori, confermando che Hamas e le fazioni hanno accettato la nuova proposta di cessate il fuoco senza chiedere alcuna modifica», ha riferito la fonte all’Afp, chiedendo l’anonimato. L’accordo prevede il rilascio di 10 ostaggi israeliani ancora in vita e di 18 deceduti, la consegna di aiuti umanitari e una tregua di 60 giorni, durante la quale inizieranno i negoziati per la pace.

Gaza,”Hamas accetta la nuova proposta di cessate il fuoco”. È la svolta?

In precedenza, un funzionario palestinese aveva dichiarato che i mediatori avevano proposto una tregua iniziale di 60 giorni e la liberazione degli ostaggi in due fasi. Secondo quanto riferito dal canale qatariota Al Arabi, l’accordo sarebbe una versione rivista dell’ultima risposta di Hamas nel ciclo di negoziati. Si trattava di un accordo-quadro per un cessate il fuoco di 60 giorni. Stando al canale saudita Al Arabiya, la proposta rappresenta un compromesso tra un cessate il fuoco totale, inteso come la fine del conflitto armato tra Hamas e Israele, e una tregua temporanea. La soluzione include la liberazione degli ostaggi e un ritiro graduale dell’esercito israeliano, le Forze di difesa israeliane, dalla Striscia di Gaza.

Gaza, per i media l’intesa sul cessate il fuoco è un compromesso tra la fine della guerra e una tregua temporanea

Nel frattempo, però, la situazione sul campo resta tesa e drammatica. Il Canale 12 israeliano ha diffuso delle registrazioni in cui l’ex generale Aharon Haliva dichiarava che per ogni israeliano ucciso il 7 ottobre, dovevano morire 50 palestinesi. Parallelamente, il ministro degli Esteri iraniano ha accusato Israele di voler compiere una “pulizia etnica e un genocidio” a Gaza. Le forze armate israeliane, dal canto loro, hanno riferito di aver eliminato una “cellula terroristica” a Khan Yunis, mentre il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, ha denunciato un ordine di evacuazione per un intero quartiere.

Il ministro della Difesa Katz: «Hamas apre ad accordo sugli ostaggi per timore di una nostra conquista di Gaza City»

Intanto, non a caso il Times of Israel riporta le dichiarazioni del ministro della Difesa israeliano Israel Katz che, durante una visita alla Divisione Gaza insieme al premier Benjamin Netanyahu e al capo di stato maggiore Eyal Zamir, ha asserito: «Per la prima volta dopo settimane Hamas è disposto a discutere un accordo per la liberazione degli ostaggi, e lo fa solo per il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City». Non solo. Il ministro ha spiegato che «il focus su Gaza City deriva dal fatto che essa è un centro di gravità militare, governativo e simbolico. La leadership è lì. E e lì restano le principali infrastrutture dell’ala militare. Hamas sa anche che questo è ormai il cuore del suo potere».

Per questo, ha sottolineato, «vediamo che per la prima volta, dopo settimane in cui Hamas non era affatto disposto a discutere alcun accordo per la liberazione degli ostaggi, nonostante Turchia e Qatar lo avessero già sollecitato, improvvisamente la questione è sul tavolo». Tanto che Katz ha concluso affermando che «la ragione è chiara: solo il timore che intendiamo seriamente conquistare Gaza City spinge Hamas a discutere». Intanto, l’Idf ha ricevuto il via libera dal generale Zamir ai piani per un’offensiva mirata alla presa della città…

E Netanyahu conferma: «Dalla risposta di Hamas è evidente che è sotto enorme pressione»

A conclusione di tutto, infine, è intervento anche Benjamin Netanyahu che, con una dichiarazione diffusa e ripresa da Barak Ravid, a commento della risposta con cui Hamas ha accettato la proposta di cessate il fuoco a Gaza avanzata dai mediatori di Qatar e Egitto, ha sostenuto: «Ho sentito le notizie dei media. Notizie da cui emerge una cosa: Hamas è sotto un’enorme pressione»…

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di Prisca Righetti - 18 Agosto 2025