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Fratelli (di vele) d’Italia. La destra in campo per salvare dalle grinfie di Macron  la barca “tricolore” di Soldini

Il blitz in Parlamento

Fratelli (di vele) d’Italia. La destra in campo per salvare dalle grinfie di Macron la barca “tricolore” di Soldini

Politica - di Robert Perdicchi - 5 Agosto 2025 alle 17:28

C’è una barca super tecnologica che si prepara a solcare i mari e a stracciare tutti i record di percorrenza e velocità, si chiama “Ferrari Hypersail” ed è “made in Italy”. Ma potrebbe battere bandiera francese, invece che italiana, con sommo rammarico anche del progettista, il velista italiano più famoso del mondo, Giovanni Soldini. Un pericolo fiutato dal gruppo di Fratelli d’Italia alla Camera (Rampelli-Mollicone), che nel decreto Sport, in cantiere al Senato, ha presentato un emendamento sala-vela-italiana. Una storia raccontata oggi dal “Messaggero“, con dovizia di particolari.

La barca “Ferrari Hypersail” contesa tra Italia e Francia

Ferrari Hypersail è un prototipo sperimentale di yacht a vela oceanico totalmente full‑foiling, in grado di volare sopra l’acqua grazie a innovativi sistemi di foil. È un monoscafo oceanico da 100 piedi (circa 30 metri di lunghezza, con circa 20 m di larghezza e 40 m di altezza dell’albero). Tra le innovazioni, nessun motore a combustione: tutta l’energia di bordo — per comandare foil, sistemi elettronici e controllo di assetto — sarà generata esclusivamente da fonti rinnovabili (solare, eolica, cinetica).  È il primo monoscafo di queste dimensioni ad essere completamente autosufficiente dal punto di vista energetico. Il progetto è guidato da Giovanni Soldini, celebre velista e Team Principal, con il design affidato al famoso architetto navale francese Guillaume Verdier. Sono state impiegate più di 100 persone, tra team Ferrari (circa 20 destinati al progetto) e partner esterni (80‑90 persone), per lo sviluppo tecnico, energetico e strutturale.

“La barca – scrive Il Messaggero – rischia di finire in acqua battendo bandiera francese. Già perché la Francia oggi detiene un quasi-monopolio per l’immatricolazione di barche a vela da gara. Complice la normativa europea in materia e un mix di agevolazioni fiscali e regole burocratiche snelle, gran parte delle navi su cui i velisti gareggiano nelle grandi competizioni mondiali, di sicuro in Europa, batte il drapeau tricolore. È una realtà con cui fanno i conti i team italiani in gara nelle più prestigiose regate internazionali. Inclusa l’America’s Cup che l’Italia, per la gioia di Giorgia Meloni e di tutto il governo, ospiterà per la prima volta a Napoli nel 2026. Di qui la corsa ai ripari di Fratelli d’Italia…”. Fabio Rampelli e Federico Mollicone hanno inserito nel decreto Sport la richiesta di procedure semplificate e sgravi per immatricolare navi da gara come la Hypersail in Italia. “In sostanza, la nuova norma permette a un prototipo come la barca Ferrari in via di costruzione di battere bandiera italiana anche senza ottenere il certificato europeo (CE) per unità da diporto… l’immatricolazione in Italia implica il rientro del gettito Iva, delle tasse di proprietà e dei servizi. Insomma uno scivolo per cambiare una regola non scritta delle più note barche da “corsa” che si sfidano in oceano e nel Mediterraneo. E se anche l’imbarcazione fosse immatricolata all’estero, così prevedono le nuove regole al vaglio del Senato, potrà rientrare in Italia con un regime semplificato di iscrizione…”.

 

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di Robert Perdicchi - 5 Agosto 2025