
La sinistra mondialista
Falce & Carrà: i comunisti cileni arruolano (da morta) la nostra Raffaella nazionale e la sbattono sui manifesti
Raffaella Carrà, icona dei gay, senza essere gay, simbolo dei diritti delle coppie di fatto senza aver mai chiesto di esserlo, bandiera della sinistra anche se mai era scesa in campo direttamente. Da ieri, però, anche i comunisti cileni, dopo quelli italiani, hanno deciso di adottarla “post mortem” per fini politici. Una campagna elettorale, con tanto di manifesti stampati sui muri con il suo colto e la scritta: “Una di noi”.
Raffaella Carrà adottata dai comunisti cileni post mortem
Da settimane la capitale Santiago è tappezzata di grandi poster rossi con il ritratto in bianco e nero di una giovane Raffaella accompagnato dalla scritta: “Siempre voto comunista” e “Una di noi”. L’idea è venuta a un cartolaio, in vista delle elezioni politiche: utilizzare Raffaella Carrà, scomparsa quattro anni fa ma indimenticata protagonista della musica e della cultura pop, per portare voti alla sinistra cilena e alla comunista Jeannette Jara, scelta a giugno attraverso le primarie ed è la prima rappresentante del Partito Comunista.
La cantante, nata a Bologna nel 1943, nel 1977 alla rivista spagnola Interviù, aveva manifestato simpatie comuniste e il titolo di quel giornale era stato proprio quel «Siempre voto comunista». Secondo Cesar, il cartolaio, “quando abbiamo avuto l’idea non sapevamo come sarebbe andata. Era sicuramente un poster inusuale per una campagna politica, ma è stato un successone”. Il prossimo 16 novembre in Cile si terranno le elezioni presidenziali e il Paese sudamericano è già diviso su “Pedro, Pedro” e su “A far l’amore ci pensi tu…”.